Per il giurista, le dinamiche della globalizzazione, degli scambi economici, dei flussi migratorii e delle osmosi culturali che delineano l’epoca contemporanea, sul piano del diritto sono caratterizzate dalla fioritura degli studi comparatistici, non tanto dal punto di vista del modello di riferimento quanto, soprattutto, per ciò che attiene i punti comuni e le specifiche similitudini. L’approfondimento tuttavia, deve essere sempre fatto in corrispondenza biunivoca e mai parziale. Dal momento che, con la tendenza verso il “villaggio globale”, le nuove tecnologie hanno di fatto abbattuto ogni sorta di confine geo-politico, di culture e di mercati, e risulta quindi imprescindibile conoscere e comprendere questo nuovo e dinamico universo sociologico, tale esigenza e strettamente collegata alla necessita di interagire con un mondo cosi strutturato, nella duplice direzione della reciproca integrazione socio-giuridica, oltre che sul piano economico, dell’imprenditoria e del commercio. Difatti, in questo particolare momento storico, che vede in crescita le tensioni internazionali e la pericolosa contrapposizione tra “blocchi di civiltà”, ed in un periodo di crisi economica contingente ed universale, le tendenze verso gli scambi e le relazioni interculturali rischiano di essere svilite ed annullate. Per scongiurare questa incognita, il rafforzamento della consapevolezza reciproca, da un lato sotto l’aspetto delle conferenze interculturali e, dall’altro, mediante la convergenza degli indirizzi giuridici e delle politiche criminali, si rende come detto necessario, poiché solo la conoscenza e in grado di abbattere la diffidenza e di consentire l’integrazione. L’oggetto di questo breve saggio nasce dalla riflessione attorno ad una lacuna nella ricerca, mancanza assai poco culturalmente e politicamente corretta: in tema di comparazione giuridica tra sistemi penali islamico e di tipo occidentale, l’attenzione della dottrina degli addetti ai lavori si rivolge in maniera crescente a verificare le ricadute della motivazione culturale “islamica” negli ordinamenti giuridici di tipo occidentale, in maniera tuttavia unidirezionata, senza che nessun autore si sia attivato, se non altro per bilanciare i piatti comparativi contrapposti, a sondare la portata delle cultural offences nella sfera giuridica musulmana. Il presente studio si indirizza quindi ad approfondire i risvolti dei rapporti tra credenti e non credenti sul piano della giurisdizione islamica, soprattutto in riferimento a quelle fattispecie che, per la loro strutturazione ontologica, più specificamente (e frequentemente) si prestano ad essere integrate dai non musulmani.

Cultural offences nel diritto islamico

FRONZONI, VASCO
2012-01-01

Abstract

Per il giurista, le dinamiche della globalizzazione, degli scambi economici, dei flussi migratorii e delle osmosi culturali che delineano l’epoca contemporanea, sul piano del diritto sono caratterizzate dalla fioritura degli studi comparatistici, non tanto dal punto di vista del modello di riferimento quanto, soprattutto, per ciò che attiene i punti comuni e le specifiche similitudini. L’approfondimento tuttavia, deve essere sempre fatto in corrispondenza biunivoca e mai parziale. Dal momento che, con la tendenza verso il “villaggio globale”, le nuove tecnologie hanno di fatto abbattuto ogni sorta di confine geo-politico, di culture e di mercati, e risulta quindi imprescindibile conoscere e comprendere questo nuovo e dinamico universo sociologico, tale esigenza e strettamente collegata alla necessita di interagire con un mondo cosi strutturato, nella duplice direzione della reciproca integrazione socio-giuridica, oltre che sul piano economico, dell’imprenditoria e del commercio. Difatti, in questo particolare momento storico, che vede in crescita le tensioni internazionali e la pericolosa contrapposizione tra “blocchi di civiltà”, ed in un periodo di crisi economica contingente ed universale, le tendenze verso gli scambi e le relazioni interculturali rischiano di essere svilite ed annullate. Per scongiurare questa incognita, il rafforzamento della consapevolezza reciproca, da un lato sotto l’aspetto delle conferenze interculturali e, dall’altro, mediante la convergenza degli indirizzi giuridici e delle politiche criminali, si rende come detto necessario, poiché solo la conoscenza e in grado di abbattere la diffidenza e di consentire l’integrazione. L’oggetto di questo breve saggio nasce dalla riflessione attorno ad una lacuna nella ricerca, mancanza assai poco culturalmente e politicamente corretta: in tema di comparazione giuridica tra sistemi penali islamico e di tipo occidentale, l’attenzione della dottrina degli addetti ai lavori si rivolge in maniera crescente a verificare le ricadute della motivazione culturale “islamica” negli ordinamenti giuridici di tipo occidentale, in maniera tuttavia unidirezionata, senza che nessun autore si sia attivato, se non altro per bilanciare i piatti comparativi contrapposti, a sondare la portata delle cultural offences nella sfera giuridica musulmana. Il presente studio si indirizza quindi ad approfondire i risvolti dei rapporti tra credenti e non credenti sul piano della giurisdizione islamica, soprattutto in riferimento a quelle fattispecie che, per la loro strutturazione ontologica, più specificamente (e frequentemente) si prestano ad essere integrate dai non musulmani.
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
D&R XIII 1-2012 Cultural offences.pdf

non disponibili

Tipologia: Abstract
Licenza: DRM non definito
Dimensione 393.2 kB
Formato Adobe PDF
393.2 kB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11574/134247
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
social impact