Humour can be a very dangerous activity, especially if laughter works at downplaying minority groups. People will generally laugh at anything despite the fact that somebody – or some specific groups – may be insulted by being the butt of a joke. The biased image which tends to pass through humour construes LGBTI people within negative representations, encompassing illness and death, but also depicting them as sex maniacs or perverts. Through humour, these features are often taken for granted by the whole of society, constituting the origin of prejudices which are commonly based upon the rejection of the targeted group. The repetition of the very same biased representation can lead to the formation of accepted discourses in various societies bringing jaundiced ideological representations to the status of semiosis, therefore no longer visible as negative or exclusionary ideologies. Focusing on the social function of humour in lesbian, gay, bisexual, transgender and intersex communities in postcolonial settings, we wish to posit that humour also has the power to constantly strengthen and re-interpret the social, cultural and legal exclusion of some fully-fledged members of society. Homosexuality in humorous discourses is a very hot topic. However, there has been very little systematic investigation into the relationship between humour and LGBTI people, and in particular, there is no consistent research about the issue in postcolonial contexts.

Lo humour può essere un’attività molto rischiosa, in particolar modo quando denigra le minoranze. Le persone ridono per le più disparate banalità, spesso senza tener conto che qualcuno, attraverso quelle stesse banalità, possa essere schernito al punto di divenire una vera e propria vittima sociale. Immagini stereotipate nascono da atteggiamenti negativi nei confronti di alcuni gruppi sociali e creano un pregiudizio di lunga durata. L’immagine distorta che passa attraverso l'umorismo ha la funzione di ingabbiare le persone LGBTI in rappresentazioni negative, che spesso includono riferimenti alla malattia e alla morte, oppure ritraggono tali gruppi come maniaci sessuali o pervertiti. Attraverso l’umorismo, queste caratteristiche si innestano nelle più comuni pratiche sociali, che rappresentano così l’origine di pregiudizi basati in genere sul rifiuto del gruppo preso a bersaglio. La ripetizione della stessa rappresentazione negativa può infine portare alla formazione di discorsi sedimentati in diversi contesti sociali: in questo modo tali rappresentazioni ideologiche stereotipate diventano parte di un discorso significante comune, e non più immediatamente percepibili come ideologie negative o di esclusione. Analizzando la funzione sociale dello humour in comunità di persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali in contesti postcoloniali, ci preme sottolineare il modo in cui l'umorismo ha il potere di rafforzare e reinterpretare costantemente l'esclusione sociale, culturale e giuridica di alcuni membri della società. L'omosessualità nel discorso umoristico è un argomento molto serio. Tuttavia, non si è ancora affrontata un'indagine sistematica sul rapporto tra umorismo e tematiche e/o persone LGBTI; in particolare, non vi è alcuna ricerca coerente sulla questione in contesti postcoloniali. La nostra proposta invita contributi originali su riflessioni teoriche, così come l'esplorazione analitica del linguaggio umoristico, delle rappresentazioni di comici, oltre che di blog, film, serie tv ed altri prodotti scritti e/o audiovisivi pertinenti alle tematiche individuate e generate in paesi di lingua inglese.

HUMOSEXUALLY SPEAKING: Laughter and the Intersections of Gender

BALIRANO, Giuseppe;
2016-01-01

Abstract

Humour can be a very dangerous activity, especially if laughter works at downplaying minority groups. People will generally laugh at anything despite the fact that somebody – or some specific groups – may be insulted by being the butt of a joke. The biased image which tends to pass through humour construes LGBTI people within negative representations, encompassing illness and death, but also depicting them as sex maniacs or perverts. Through humour, these features are often taken for granted by the whole of society, constituting the origin of prejudices which are commonly based upon the rejection of the targeted group. The repetition of the very same biased representation can lead to the formation of accepted discourses in various societies bringing jaundiced ideological representations to the status of semiosis, therefore no longer visible as negative or exclusionary ideologies. Focusing on the social function of humour in lesbian, gay, bisexual, transgender and intersex communities in postcolonial settings, we wish to posit that humour also has the power to constantly strengthen and re-interpret the social, cultural and legal exclusion of some fully-fledged members of society. Homosexuality in humorous discourses is a very hot topic. However, there has been very little systematic investigation into the relationship between humour and LGBTI people, and in particular, there is no consistent research about the issue in postcolonial contexts.
2016
Lo humour può essere un’attività molto rischiosa, in particolar modo quando denigra le minoranze. Le persone ridono per le più disparate banalità, spesso senza tener conto che qualcuno, attraverso quelle stesse banalità, possa essere schernito al punto di divenire una vera e propria vittima sociale. Immagini stereotipate nascono da atteggiamenti negativi nei confronti di alcuni gruppi sociali e creano un pregiudizio di lunga durata. L’immagine distorta che passa attraverso l'umorismo ha la funzione di ingabbiare le persone LGBTI in rappresentazioni negative, che spesso includono riferimenti alla malattia e alla morte, oppure ritraggono tali gruppi come maniaci sessuali o pervertiti. Attraverso l’umorismo, queste caratteristiche si innestano nelle più comuni pratiche sociali, che rappresentano così l’origine di pregiudizi basati in genere sul rifiuto del gruppo preso a bersaglio. La ripetizione della stessa rappresentazione negativa può infine portare alla formazione di discorsi sedimentati in diversi contesti sociali: in questo modo tali rappresentazioni ideologiche stereotipate diventano parte di un discorso significante comune, e non più immediatamente percepibili come ideologie negative o di esclusione. Analizzando la funzione sociale dello humour in comunità di persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali in contesti postcoloniali, ci preme sottolineare il modo in cui l'umorismo ha il potere di rafforzare e reinterpretare costantemente l'esclusione sociale, culturale e giuridica di alcuni membri della società. L'omosessualità nel discorso umoristico è un argomento molto serio. Tuttavia, non si è ancora affrontata un'indagine sistematica sul rapporto tra umorismo e tematiche e/o persone LGBTI; in particolare, non vi è alcuna ricerca coerente sulla questione in contesti postcoloniali. La nostra proposta invita contributi originali su riflessioni teoriche, così come l'esplorazione analitica del linguaggio umoristico, delle rappresentazioni di comici, oltre che di blog, film, serie tv ed altri prodotti scritti e/o audiovisivi pertinenti alle tematiche individuate e generate in paesi di lingua inglese.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11574/170570
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