Il presente contributo, che si focalizza in particolare sul volume di poesie di Nichita Stănescu intitolato Laus Ptolomaei, prova a individuare lo sfondo soggettivo entro cui si radica ogni operazione di oggettivazione, cioè la questione del senso. Con questo volume di poesie il poeta constata tragicamente che non tutto è simbolizzabile perché rimane sempre uno scarto sia sul piano ontologico che su quello dell’esistenza che impedisce qualsiasi forma di chiusura e di padronanza sul mondo da parte del soggetto, e questo resto, questo scarto indicibile è indice della presenza del Reale il quale va inteso, in termini psicanalitici, come luogo originario dell’evento della parola poetica.
Lode a Tolomeo di Nichita Stănescu ovvero l’impossibile totalizzazione del Reale
Giovanni Rotiroti
2020-01-01
Abstract
Il presente contributo, che si focalizza in particolare sul volume di poesie di Nichita Stănescu intitolato Laus Ptolomaei, prova a individuare lo sfondo soggettivo entro cui si radica ogni operazione di oggettivazione, cioè la questione del senso. Con questo volume di poesie il poeta constata tragicamente che non tutto è simbolizzabile perché rimane sempre uno scarto sia sul piano ontologico che su quello dell’esistenza che impedisce qualsiasi forma di chiusura e di padronanza sul mondo da parte del soggetto, e questo resto, questo scarto indicibile è indice della presenza del Reale il quale va inteso, in termini psicanalitici, come luogo originario dell’evento della parola poetica.File | Dimensione | Formato | |
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