The dictatorship of Augusto Pinochet did not rule exclusively through physical violence. On the “internal front” the population was “conquered” also through a manipulation that was relentless and that was conducted through all available means. At an early stage, the regime’s propaganda and “psychological warfare” concerned the “breakdowns” produced by the Allende government and the anti-Marxism in general. At the same time, the reference to values such as the unity of the nation, morality, the need to restore traditional virtues and symbols, as well as the attempt to compact the population around the national objectives of the Junta prevailed. All this took place within the framework of a specific and original version of the “National security doctrine”, which began operating from the very beginning of the dictatorship. In the middle of 1974 the need for a change of direction in the communication strategy began to emerge, and it responded to both internal and external reasons.

La dittatura di Augusto Pinochet non governò esclusivamente attraverso la violenza fisica. Sul “fronte interno” la popolazione venne “conquistata” anche attraverso una manipolazione che fu implacabile e che venne condotta attraverso tutti i mezzi disponibili. In una fase iniziale, la propaganda e la “guerra psicologica” del regime ebbero a che vedere con i “guasti” prodotti dal governo Allende e con l’antimarxismo in generale. Parallelamente, prevalsero il richiamo a valori quali l’unità della nazione, la moralità, la necessità di ripristinare virtù e simboli tradizionali, nonché il tentativo di compattare la popolazione intorno agli obiettivi nazionali della Giunta. Il tutto si produsse nel quadro di una versione specifica e originale della “Dottrina della sicurezza nazionale”, che iniziò a operare sin dalle prime battute della dittatura. Verso la metà del 1974 iniziò a manifestarsi la necessità di un cambio di rotta nella strategia comunicativa, che rispondeva a ragioni sia di ordine interno che esterno.

Dalla demolizione del passato marxista al nuevo Chile. Propaganda e “guerra psicologica” nel primo anno di goberno della dittadura di Augusto Pinochet

Alessandro Guida
2020-01-01

Abstract

The dictatorship of Augusto Pinochet did not rule exclusively through physical violence. On the “internal front” the population was “conquered” also through a manipulation that was relentless and that was conducted through all available means. At an early stage, the regime’s propaganda and “psychological warfare” concerned the “breakdowns” produced by the Allende government and the anti-Marxism in general. At the same time, the reference to values such as the unity of the nation, morality, the need to restore traditional virtues and symbols, as well as the attempt to compact the population around the national objectives of the Junta prevailed. All this took place within the framework of a specific and original version of the “National security doctrine”, which began operating from the very beginning of the dictatorship. In the middle of 1974 the need for a change of direction in the communication strategy began to emerge, and it responded to both internal and external reasons.
2020
La dittatura di Augusto Pinochet non governò esclusivamente attraverso la violenza fisica. Sul “fronte interno” la popolazione venne “conquistata” anche attraverso una manipolazione che fu implacabile e che venne condotta attraverso tutti i mezzi disponibili. In una fase iniziale, la propaganda e la “guerra psicologica” del regime ebbero a che vedere con i “guasti” prodotti dal governo Allende e con l’antimarxismo in generale. Parallelamente, prevalsero il richiamo a valori quali l’unità della nazione, la moralità, la necessità di ripristinare virtù e simboli tradizionali, nonché il tentativo di compattare la popolazione intorno agli obiettivi nazionali della Giunta. Il tutto si produsse nel quadro di una versione specifica e originale della “Dottrina della sicurezza nazionale”, che iniziò a operare sin dalle prime battute della dittatura. Verso la metà del 1974 iniziò a manifestarsi la necessità di un cambio di rotta nella strategia comunicativa, che rispondeva a ragioni sia di ordine interno che esterno.
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