Le recensioni che Silvio d'Amico dedica al Teatro d'Arte di Pirandello sono un interessante spaccato delle dinamiche linguistiche che attraversano la scena e la critica italiana degli anni venti. In esse, infatti, emergono strategie di lettura che evidenziano quanto, a quella data, la consapevolezza della regia, che pure sarà una delle note forti di d’Amico negli anni a venire, sia ancora acerba. D'altronde le recensioni consentono anche di comprendere le strategie capocomicali e le aspirazioni registiche di Pirandello e come esse si trasformino nel tempo perdendo in gran parte la forza innovatrice iniziale. Il saggio offre, dunque, uno spaccato problematico delle tensioni all'innovazione e delle resistenze conservatrici che caratterizzano il teatro italiano degli anni venti del Novecento facendogli compiere un percorso personale di lento avvicinamento ai modelli europei, obiettivo che era nelle intenzioni, rimaste per molti aspetti inespresse, di Pirandello col suo Teatro d'Arte. E' anche uno strumento per ricostruire il processo che conduce d'Amico alla sua personale quanto moderata visione della regia.

Silvio d'Amico spettatore del teatro d'arte

MANGO, Lorenzo
2008-01-01

Abstract

Le recensioni che Silvio d'Amico dedica al Teatro d'Arte di Pirandello sono un interessante spaccato delle dinamiche linguistiche che attraversano la scena e la critica italiana degli anni venti. In esse, infatti, emergono strategie di lettura che evidenziano quanto, a quella data, la consapevolezza della regia, che pure sarà una delle note forti di d’Amico negli anni a venire, sia ancora acerba. D'altronde le recensioni consentono anche di comprendere le strategie capocomicali e le aspirazioni registiche di Pirandello e come esse si trasformino nel tempo perdendo in gran parte la forza innovatrice iniziale. Il saggio offre, dunque, uno spaccato problematico delle tensioni all'innovazione e delle resistenze conservatrici che caratterizzano il teatro italiano degli anni venti del Novecento facendogli compiere un percorso personale di lento avvicinamento ai modelli europei, obiettivo che era nelle intenzioni, rimaste per molti aspetti inespresse, di Pirandello col suo Teatro d'Arte. E' anche uno strumento per ricostruire il processo che conduce d'Amico alla sua personale quanto moderata visione della regia.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11574/40111
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