Il vasto corpus testuale costituito dalle numerose e variegate opere di Pascal Quignard, il più "classico" degli scrittori postmoderni del panorama letterario francese, rappresenta sia oggetto di interesse per la critica letteraria, sia inesauribile fonte di analisi e riflessione per chi indaga gli aspetti più prettamente linguistici e metalinguistici della letteratura, poiché la lingua, "matrice" di quest'ultima, le conferisce un "colorito" chiaro e una "trama" precisa. Quignard sfida la lingua nella sua valenza di significazione, indagando sulle parole e sul loro rapporto con la realtà designata e con la verità espressiva; tenta una risemantizzazione e ricategorizzazione del suo mondo percettivo e conoscitivo, seguendo dei parametri individuali, e dunque arbitrari, per quanto motivati nelle svariate forme e combinazioni all'interno della sua opera, quasi a voler ricreare un'immagine riflessa della lingua, ritenuta strumento arbitrario e inaffidabile. L'analisi condotta in questo lavoro segue pertanto un percorso intenzionalmente univoco, partendo dalla lingua e ritornando ad essa, in una circolarità quasi obbligata. Quignard crea così un suo "autoportrait linguistique", con i frammenti di una lingua "impronunciabile", ai limiti del "dicibile", "une langue individuelle réduite au silence".

Pascal Quignard. Frammenti di una lingua impronunciabile: tra segno e senso

ALTMANOVA, JANA
2012-01-01

Abstract

Il vasto corpus testuale costituito dalle numerose e variegate opere di Pascal Quignard, il più "classico" degli scrittori postmoderni del panorama letterario francese, rappresenta sia oggetto di interesse per la critica letteraria, sia inesauribile fonte di analisi e riflessione per chi indaga gli aspetti più prettamente linguistici e metalinguistici della letteratura, poiché la lingua, "matrice" di quest'ultima, le conferisce un "colorito" chiaro e una "trama" precisa. Quignard sfida la lingua nella sua valenza di significazione, indagando sulle parole e sul loro rapporto con la realtà designata e con la verità espressiva; tenta una risemantizzazione e ricategorizzazione del suo mondo percettivo e conoscitivo, seguendo dei parametri individuali, e dunque arbitrari, per quanto motivati nelle svariate forme e combinazioni all'interno della sua opera, quasi a voler ricreare un'immagine riflessa della lingua, ritenuta strumento arbitrario e inaffidabile. L'analisi condotta in questo lavoro segue pertanto un percorso intenzionalmente univoco, partendo dalla lingua e ritornando ad essa, in una circolarità quasi obbligata. Quignard crea così un suo "autoportrait linguistique", con i frammenti di una lingua "impronunciabile", ai limiti del "dicibile", "une langue individuelle réduite au silence".
2012
9788882299903
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11574/50180
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