Nella Carta linguistica dell’Italia antica recante «nomi di lingue, nomi di regioni e di popoli [e] nomi di località da cui provengono le iscrizioni» a suo tempo pubblicata da Vittore Pisani mancava sia il riferimento agli Aurunci sia a una loro identità linguistica certificata da un qualche glottonimo. Le cose non vanno meglio in almeno un caso in cui l’etnonimo viene indicato non senza destare nuovo anche se diversamente motivato disorientamento, come accade in una più recente rappresentazione dell’Italia antica dove, a nord di Capua, tra i Sanniti ad ovest e i Volsci a nord-ovest, in luogo degli Aurunci sono segnati gli Ausoni: nome, questo, che si ricava sia dalla tradizione greca (Αὔσονες) sia da quella latina (Ausones). Una simile incertezza non è casuale. La delimitazione della regione aurunca non è scontata a farsi, per quanto non manchino tradizioni e convenzioni in proposito e per quanto oggi la letteratura sia confortata da aggiornamenti e diverse analisi (tra le più recenti uscite si ricordino almeno quanto criticamente riassunto da Pagliara nel 2008 e il volume curato da Zannini nel 2012) e si sia diventati più consapevoli del fatto che gli Aurunci/Ausones siano riferiti «ad un orizzonte cronologico oggi assimilabilealla Preistoria». In particolare, il riferimento a una condizione linguistica presannitica e preosca, nonché i collegamenti con il piceno immaginati al di là dell’effettivo contatto geografico tra l’area picena e quella aurunca, pongono problemi di stratificazione etnica che non si possono risolvere ricorrendo alla antica soluzione delle migrazioni ed è recente il rilancio di una ipotesi basata su analisi che «hanno portato al riconoscimento di una tradizione internamente omogenea e ben distinta da quella osca, ed invece strettamente collegata al sudpiceno e al sabellico settentrionale più in generale». Al tempo stesso, i dati archeologici mostrerebbero come alla produzione «colta» etrusco-campana se ne accompagnasse una «popolare» o meglio «italica» di marca definita tout court aurunca.

Identità etniche, identificazioni etnonimiche: a proposito di Aurunci e Ausoni

Alberto Manco
2015-01-01

Abstract

Nella Carta linguistica dell’Italia antica recante «nomi di lingue, nomi di regioni e di popoli [e] nomi di località da cui provengono le iscrizioni» a suo tempo pubblicata da Vittore Pisani mancava sia il riferimento agli Aurunci sia a una loro identità linguistica certificata da un qualche glottonimo. Le cose non vanno meglio in almeno un caso in cui l’etnonimo viene indicato non senza destare nuovo anche se diversamente motivato disorientamento, come accade in una più recente rappresentazione dell’Italia antica dove, a nord di Capua, tra i Sanniti ad ovest e i Volsci a nord-ovest, in luogo degli Aurunci sono segnati gli Ausoni: nome, questo, che si ricava sia dalla tradizione greca (Αὔσονες) sia da quella latina (Ausones). Una simile incertezza non è casuale. La delimitazione della regione aurunca non è scontata a farsi, per quanto non manchino tradizioni e convenzioni in proposito e per quanto oggi la letteratura sia confortata da aggiornamenti e diverse analisi (tra le più recenti uscite si ricordino almeno quanto criticamente riassunto da Pagliara nel 2008 e il volume curato da Zannini nel 2012) e si sia diventati più consapevoli del fatto che gli Aurunci/Ausones siano riferiti «ad un orizzonte cronologico oggi assimilabilealla Preistoria». In particolare, il riferimento a una condizione linguistica presannitica e preosca, nonché i collegamenti con il piceno immaginati al di là dell’effettivo contatto geografico tra l’area picena e quella aurunca, pongono problemi di stratificazione etnica che non si possono risolvere ricorrendo alla antica soluzione delle migrazioni ed è recente il rilancio di una ipotesi basata su analisi che «hanno portato al riconoscimento di una tradizione internamente omogenea e ben distinta da quella osca, ed invece strettamente collegata al sudpiceno e al sabellico settentrionale più in generale». Al tempo stesso, i dati archeologici mostrerebbero come alla produzione «colta» etrusco-campana se ne accompagnasse una «popolare» o meglio «italica» di marca definita tout court aurunca.
2015
9788897524236
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