Nel 1812 Giuseppe Bernardoni, segretario del ministero degli Interni durante il Regno d’Italia, pubblica, con l’intento di rendere un servizio utile a tutti i funzionari, l’Elenco di alcune parole oggidì frequentemente in uso le quali non sono ne’ vocabolari italiani: molti dei termini adoperati negli uffici pubblici, infatti, risultano ormai di difficile comprensione e non sempre è possibile trovare sui dizionari le forme con cui sostituirli. Si tratta di una vicenda nota e più volte citata dagli storici della lingua italiana, che nella gran parte dei casi indicano il repertorio di Bernardoni come il primo dizionario di impronta purista. Sono state sempre trascurate, al contrario, le tante notizie sulla partecipazione attiva da parte dell’autore dell’Elenco alla vita culturale del decennio napoleonico, notizie che consentono di motivare meglio la compilazione del breve glossario. Bernardoni fu tra i promotori a Milano del Teatro patriottico, fu autore di componimenti poetici e di libretti d’opera e tenne con Vincenzo Monti una corrispondenza che testimonia un legame di amicizia e stima profonda. Con Monti condivide la condanna per il lessico oscuro della burocrazia, mentre non manifesta mai adesione alle idee dei puristi. L’Elenco diviene quasi per caso il capostipite della lessicografia purista, ma il suo autore, pur interpretando un comune sentimento di ostilità verso la lingua dell’amministrazione, non riesce ancora a cogliere, tra gli usi di quei nuovi termini, la formazione di un vocabolario che sarà a base della nostra storia politica. In 1812 Giuseppe Bernardoni, secretary of the department of the Internal Affairs during the Napoleonic Decade , writes down Elenco di alcune parole oggidì frequentemente in uso le quali non sono ne’ vocabolari italiani, in the intent of making a useful service to all civil officers; many of the terms used in public offices, in fact, were difficult to be understood and it was not always possible to find in the dictionaries alternative forms to replace them. This is well known and often mentioned by historians of the Italian language, who, in most cases, quote the repertoire of Bernardoni as the first dictionary of a purist imprint. But it has always been neglected the Author’s active participation in the cultural life of the Napoleonic Decade. If we take this into account, we may better motivate the compilation of the short glossary. Bernardoni was among the promoters of the Patriotic Theater in Milan, was an author of poems and Opera librettos; his frequent correspondence with Vincenzo Monti gives evidence of their reciprocal deep friendship and esteem. Bernardoni shares with Monti the criticism of the obscure lexicon of bureaucracy, while he never shows approval to the ideas of the purists. The Elenco, almost by chance, becomes the foundation of purist lexicography, but the Author, while interpreting a common feeling of hostility towards the language of the administration, still fails to grasp, in the use of those new terms, the composition of a vocabulary that will be the at the roots of Italian political history.

Ancora su Giuseppe Bernardoni, corrispondente di Monti, librettista e purista per caso

LIBRANDI, RIta Enrica
2014-01-01

Abstract

Nel 1812 Giuseppe Bernardoni, segretario del ministero degli Interni durante il Regno d’Italia, pubblica, con l’intento di rendere un servizio utile a tutti i funzionari, l’Elenco di alcune parole oggidì frequentemente in uso le quali non sono ne’ vocabolari italiani: molti dei termini adoperati negli uffici pubblici, infatti, risultano ormai di difficile comprensione e non sempre è possibile trovare sui dizionari le forme con cui sostituirli. Si tratta di una vicenda nota e più volte citata dagli storici della lingua italiana, che nella gran parte dei casi indicano il repertorio di Bernardoni come il primo dizionario di impronta purista. Sono state sempre trascurate, al contrario, le tante notizie sulla partecipazione attiva da parte dell’autore dell’Elenco alla vita culturale del decennio napoleonico, notizie che consentono di motivare meglio la compilazione del breve glossario. Bernardoni fu tra i promotori a Milano del Teatro patriottico, fu autore di componimenti poetici e di libretti d’opera e tenne con Vincenzo Monti una corrispondenza che testimonia un legame di amicizia e stima profonda. Con Monti condivide la condanna per il lessico oscuro della burocrazia, mentre non manifesta mai adesione alle idee dei puristi. L’Elenco diviene quasi per caso il capostipite della lessicografia purista, ma il suo autore, pur interpretando un comune sentimento di ostilità verso la lingua dell’amministrazione, non riesce ancora a cogliere, tra gli usi di quei nuovi termini, la formazione di un vocabolario che sarà a base della nostra storia politica. In 1812 Giuseppe Bernardoni, secretary of the department of the Internal Affairs during the Napoleonic Decade , writes down Elenco di alcune parole oggidì frequentemente in uso le quali non sono ne’ vocabolari italiani, in the intent of making a useful service to all civil officers; many of the terms used in public offices, in fact, were difficult to be understood and it was not always possible to find in the dictionaries alternative forms to replace them. This is well known and often mentioned by historians of the Italian language, who, in most cases, quote the repertoire of Bernardoni as the first dictionary of a purist imprint. But it has always been neglected the Author’s active participation in the cultural life of the Napoleonic Decade. If we take this into account, we may better motivate the compilation of the short glossary. Bernardoni was among the promoters of the Patriotic Theater in Milan, was an author of poems and Opera librettos; his frequent correspondence with Vincenzo Monti gives evidence of their reciprocal deep friendship and esteem. Bernardoni shares with Monti the criticism of the obscure lexicon of bureaucracy, while he never shows approval to the ideas of the purists. The Elenco, almost by chance, becomes the foundation of purist lexicography, but the Author, while interpreting a common feeling of hostility towards the language of the administration, still fails to grasp, in the use of those new terms, the composition of a vocabulary that will be the at the roots of Italian political history.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11574/115414
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