Il racconto Das Urteil (1912) è una delle più enigmatiche prose kafkiane: l’amico che, insoddisfatto dell'esistenza in patria si rifugia in Russia, si presenta come personaggio in absentia e al contempo fulcro simbolico dell’opera. La sua esistenza, determinata esclusivamente dalla scrittura (le lettere) di Georg Bendemann, sembra configurarsi come proiezione di un desiderio di recupero dell’autentico e del perduto da parte del protagonista, un desiderio dapprima negato e successivamente usurpato dalla figura paterna. Da forma vuota e personaggio fittizio, l’amico in Russia diventa una delle principali variabili della dinamica padre-figlio: egli è proiezione del desiderio di autenticità di Bendemann e al contempo atto di coercizione del padre che, prima negandone l’esistenza e poi appropriandosene, finisce inevitabilmente col ‘condannarlo’.
‘L’amico in Russia’ nel racconto Das Urteil di Franz Kafka: (s)oggetto-feticcio di un desiderio negato
DAMMIANO, ENZA
2013-01-01
Abstract
Il racconto Das Urteil (1912) è una delle più enigmatiche prose kafkiane: l’amico che, insoddisfatto dell'esistenza in patria si rifugia in Russia, si presenta come personaggio in absentia e al contempo fulcro simbolico dell’opera. La sua esistenza, determinata esclusivamente dalla scrittura (le lettere) di Georg Bendemann, sembra configurarsi come proiezione di un desiderio di recupero dell’autentico e del perduto da parte del protagonista, un desiderio dapprima negato e successivamente usurpato dalla figura paterna. Da forma vuota e personaggio fittizio, l’amico in Russia diventa una delle principali variabili della dinamica padre-figlio: egli è proiezione del desiderio di autenticità di Bendemann e al contempo atto di coercizione del padre che, prima negandone l’esistenza e poi appropriandosene, finisce inevitabilmente col ‘condannarlo’.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.