Il Marocco, paese ponte tra il mondo arabo-islamico, l’Africa e l’Europa, è stato eletto dalla UE partner privilegiato nel partenariato euro-mediterraneo. Le relazioni commerciali e culturali transitano necessariamente per le osmosi legislative. Il testo analizza l’adattabilità del sistema penale marocchino alla tendenza degli ordinamenti nazionali verso un contrasto comune dei reati più allarmanti, quelli transnazionali, mediante il coinvolgimento delle istituzioni statali nella strutturazione della giustizia sovranazionale. Vengono esaminate le organizzazioni giudiziarie internazionali, il parziale “fallimento statutario” della Corte Penale Internazionale e la conseguente convergenza verso le Corti “ibride”. Vengono poi approfondite le nozioni di reato transnazionale, obblighi erga omnes, cooperazione giudiziaria, quest’ultima soprattutto nel contesto arabo-islamico. Vengono quindi comparati i principi generali del diritto islamico classico e quelli del diritto penale internazionale. Centrale risulta l’assetto della giurisdizione universale, studiata nella sua struttura e applicazione processuale, attraverso l’analisi della fattispecie di hiraba, delle organizzazioni regionali intra-islamiche (Lega Araba, O.C.I. e U.A.) e dei principali strumenti codificati per la repressione del terrorismo. Il sistema penale marocchino, le sue fonti, gli impianti codicistici e la progressiva apertura alle legislazioni e istituzioni sovranazionali vengono quindi scandagliati, al fine di verificare l’ambito di applicazione della giurisdizione universale nei delicta juris gentium. La compatibilità incontra tuttavia dei limiti, derivanti dalla tutela della sovranità nazionale legata al protettorato francese e al dahir “berbero” del 1930, dalla questione del Sahara occidentale e dal livello di protezione dei diritti umani nel regno.
Sull'applicabilità della giurisdizione universale ai reati transnazionali nel sistema penale marocchino
FRONZONI, VASCO
2009-01-01
Abstract
Il Marocco, paese ponte tra il mondo arabo-islamico, l’Africa e l’Europa, è stato eletto dalla UE partner privilegiato nel partenariato euro-mediterraneo. Le relazioni commerciali e culturali transitano necessariamente per le osmosi legislative. Il testo analizza l’adattabilità del sistema penale marocchino alla tendenza degli ordinamenti nazionali verso un contrasto comune dei reati più allarmanti, quelli transnazionali, mediante il coinvolgimento delle istituzioni statali nella strutturazione della giustizia sovranazionale. Vengono esaminate le organizzazioni giudiziarie internazionali, il parziale “fallimento statutario” della Corte Penale Internazionale e la conseguente convergenza verso le Corti “ibride”. Vengono poi approfondite le nozioni di reato transnazionale, obblighi erga omnes, cooperazione giudiziaria, quest’ultima soprattutto nel contesto arabo-islamico. Vengono quindi comparati i principi generali del diritto islamico classico e quelli del diritto penale internazionale. Centrale risulta l’assetto della giurisdizione universale, studiata nella sua struttura e applicazione processuale, attraverso l’analisi della fattispecie di hiraba, delle organizzazioni regionali intra-islamiche (Lega Araba, O.C.I. e U.A.) e dei principali strumenti codificati per la repressione del terrorismo. Il sistema penale marocchino, le sue fonti, gli impianti codicistici e la progressiva apertura alle legislazioni e istituzioni sovranazionali vengono quindi scandagliati, al fine di verificare l’ambito di applicazione della giurisdizione universale nei delicta juris gentium. La compatibilità incontra tuttavia dei limiti, derivanti dalla tutela della sovranità nazionale legata al protettorato francese e al dahir “berbero” del 1930, dalla questione del Sahara occidentale e dal livello di protezione dei diritti umani nel regno.File | Dimensione | Formato | |
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