The author takes the study of language beyond a single author in an attempt to establish a specific lexicon common to a certain circle of people, in this case, Catherine of Siena and her circle. Here we look at a set of terms, all of them translations of specific Latin terms, shared among this group: fatica for passio, tramezzatore for mediator. Not direct influence, but a general shared lexical environment – an environment coming out of vernacular translation. Catherine of Siena, who was not a translator herself, nonetheless uses language similar to what we can find in the volgarizzamenti of devotional texts. The author’s contribution gets at a specific “textual community” by looking at lexical similarities that suggest the use of similar Biblical translations or vernacular devotional texts and similar techniques of translation.

La molteplicità di piani di cui si compone l'epistolario cateriniano consente di analizzare da diversi punti di vista anche le ricorrenze delle citazioni bibliche. Alcune citazioni, in particolare, ci indicano le vie attraverso le quali le Scritture potevano raggiungere la mistica senese, mostrando punti di contatto con i passi biblici riportati nelle prediche di Giordano da Pisa e nei testi di Domenico Cavalca. Non sono prove di dipendenza diretta, ma di riferimenti a traduzioni bibliche che rivelano una sorta di compatto circuito domenicano. L'uso delle Scritture, inoltre, come altri tratti delle Lettere di Caterina, mostra un'impronta unitaria che valica il filtro di trascrittori e revisori. Nel ricorso ai passi della Bibbia, infatti, l'intenzione comunicativa più evidente è quella, più volte manifestata nell'epistolario, di invitare alla rettitudine universalizzando la comunicazione e rivolgendosi contemporaneamente a un destinatario specifico e a un pubblico indeterminato di fedeli. Si comprende, pertanto, come il passo biblico appaia più spesso un'interpretazione, una citazione volta a piegare il passo scritturale a quell’andamento predicatorio che avrebbe fatto delle Lettere un modello per i secoli a venire.

La Bibbia riportata da Caterina da Siena

LIBRANDI, RIta Enrica
2015-01-01

Abstract

The author takes the study of language beyond a single author in an attempt to establish a specific lexicon common to a certain circle of people, in this case, Catherine of Siena and her circle. Here we look at a set of terms, all of them translations of specific Latin terms, shared among this group: fatica for passio, tramezzatore for mediator. Not direct influence, but a general shared lexical environment – an environment coming out of vernacular translation. Catherine of Siena, who was not a translator herself, nonetheless uses language similar to what we can find in the volgarizzamenti of devotional texts. The author’s contribution gets at a specific “textual community” by looking at lexical similarities that suggest the use of similar Biblical translations or vernacular devotional texts and similar techniques of translation.
2015
9780888441928
La molteplicità di piani di cui si compone l'epistolario cateriniano consente di analizzare da diversi punti di vista anche le ricorrenze delle citazioni bibliche. Alcune citazioni, in particolare, ci indicano le vie attraverso le quali le Scritture potevano raggiungere la mistica senese, mostrando punti di contatto con i passi biblici riportati nelle prediche di Giordano da Pisa e nei testi di Domenico Cavalca. Non sono prove di dipendenza diretta, ma di riferimenti a traduzioni bibliche che rivelano una sorta di compatto circuito domenicano. L'uso delle Scritture, inoltre, come altri tratti delle Lettere di Caterina, mostra un'impronta unitaria che valica il filtro di trascrittori e revisori. Nel ricorso ai passi della Bibbia, infatti, l'intenzione comunicativa più evidente è quella, più volte manifestata nell'epistolario, di invitare alla rettitudine universalizzando la comunicazione e rivolgendosi contemporaneamente a un destinatario specifico e a un pubblico indeterminato di fedeli. Si comprende, pertanto, come il passo biblico appaia più spesso un'interpretazione, una citazione volta a piegare il passo scritturale a quell’andamento predicatorio che avrebbe fatto delle Lettere un modello per i secoli a venire.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11574/158928
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