La nota studia i rapporti tra la leggenda di Giovanni di Procida, tramandata da una serie di cronache italiane del Trecento, e la storiografia della corona d’Aragona, dalle cronache catalane di Desclot e Muntaner all’opera in castigliano di Zurita. Le due tradizioni intrattengono all’inizio dei rapporti vaghi, basati su voci e racconti orali. A partire dalla seconda metà del Trecento tuttavia, a questi rapporti che con Segre possiamo definire interdiscorsivi, sembrano sostituirsi sicuri rapporti intertestuali. L’idea che il Vespro siciliano sia opera di una congiura ordita da Giovanni di Procida fa breccia anche in Catalogna: la propensione narrativa può avere tanto più libero sfogo, quanto più ci si allontana dagli eventi e quanto meno si fa pressante l’urgenza propagandistica.
Corrispondenze italo-iberiche nelle cronache del Vespro
BARBATO, MARCELLO
2013-01-01
Abstract
La nota studia i rapporti tra la leggenda di Giovanni di Procida, tramandata da una serie di cronache italiane del Trecento, e la storiografia della corona d’Aragona, dalle cronache catalane di Desclot e Muntaner all’opera in castigliano di Zurita. Le due tradizioni intrattengono all’inizio dei rapporti vaghi, basati su voci e racconti orali. A partire dalla seconda metà del Trecento tuttavia, a questi rapporti che con Segre possiamo definire interdiscorsivi, sembrano sostituirsi sicuri rapporti intertestuali. L’idea che il Vespro siciliano sia opera di una congiura ordita da Giovanni di Procida fa breccia anche in Catalogna: la propensione narrativa può avere tanto più libero sfogo, quanto più ci si allontana dagli eventi e quanto meno si fa pressante l’urgenza propagandistica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.