Le Naikoku kangyō hakurankai costituirono un’importante occasione per l’individuazione di nuove aree che rispondessero alle esigenze nate dai veloci cambiamenti sociali della seconda metà del XIX secolo. Per quanto non si possa parlare di vera e propria pianificazione urbanistica, la destinazione degli spazi si concentrò su gakuen kōen 学園公園, parchi con scopi istruttivi nei quali si faceva attenzione ad armonizzare le nuove strutture create, con l’essenza della città che li ospitava: lo spazio usato a Tōkyō promuoveva la realizzazione di nuovi edifici costruiti con stili e tecniche occidentali a testimonianza della effettiva modernizzazione del paese; a Kyōto si preferì, invece, creare un gakuen kōen che, con l’imponente presenza dello Heian jingū privilegiava la tradizione architettonica e con il suo giardino quella paesaggistica giapponese ma, allo stesso tempo, non disdegnava una loro coesistenza con edifici in stile occidentale. Natura diversa assumeva lo spazio utilizzato a Ōsaka dove i poli di intrattenimento costituivano la maggiore attrattiva. In tutti i casi, è inevitabile registrare che si era ancora ben lontani da una progettazione che entrasse in maniera capillare nel tessuto urbano esistente anche se vanno rilevati esempi embrionali di innovazione nel sistema di trasporto urbano come testimoniato dalla circolazione del primo tram all’interno del parco di Ueno durante la terza esposizione e il collegamento tramviario di Kyōto durante la quarta.
Esposizioni nazionali per la promozione dell’industria: sviluppo urbano nel Giappone dell'era Meiji
DE MAIO, Silvana
2014-01-01
Abstract
Le Naikoku kangyō hakurankai costituirono un’importante occasione per l’individuazione di nuove aree che rispondessero alle esigenze nate dai veloci cambiamenti sociali della seconda metà del XIX secolo. Per quanto non si possa parlare di vera e propria pianificazione urbanistica, la destinazione degli spazi si concentrò su gakuen kōen 学園公園, parchi con scopi istruttivi nei quali si faceva attenzione ad armonizzare le nuove strutture create, con l’essenza della città che li ospitava: lo spazio usato a Tōkyō promuoveva la realizzazione di nuovi edifici costruiti con stili e tecniche occidentali a testimonianza della effettiva modernizzazione del paese; a Kyōto si preferì, invece, creare un gakuen kōen che, con l’imponente presenza dello Heian jingū privilegiava la tradizione architettonica e con il suo giardino quella paesaggistica giapponese ma, allo stesso tempo, non disdegnava una loro coesistenza con edifici in stile occidentale. Natura diversa assumeva lo spazio utilizzato a Ōsaka dove i poli di intrattenimento costituivano la maggiore attrattiva. In tutti i casi, è inevitabile registrare che si era ancora ben lontani da una progettazione che entrasse in maniera capillare nel tessuto urbano esistente anche se vanno rilevati esempi embrionali di innovazione nel sistema di trasporto urbano come testimoniato dalla circolazione del primo tram all’interno del parco di Ueno durante la terza esposizione e il collegamento tramviario di Kyōto durante la quarta.File | Dimensione | Formato | |
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Silvana De Maio Esposizioni promozione industria (2014) 20180221.pdf
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