Nel fumetto italiano dei primi decenni del Novecento l’identità testuale della “nuvoletta” non si impone improvvisamente ma lo fa stabilizzando lentamente il modo in cui i personaggi “parlano”. Il termine stesso “fumetto”, usato per indicare le tipiche pubblicazioni, non è antico, tanto che nel 1938 Antonio Rubino, proprio mentre spiega il significato della parola ‘fumetto’ («specie di nuvoletta che […] esce fuori dalla bocca e porta scritta al centro, a caratteri chiari e leggibili, la frase pronunciata») ricorre ancora a formule come “tavole a quadretti”, disegni accompagnati da parti dialogate o battute tenute fuori dai “quadretti” stessi (Rubino 1938). Nella Tradotta, che pur non è un fumetto nel senso compiuto che esso avrebbe assunto negli anni a seguire, si attestano nuvolette ora utilizzate per contenere immagini anziché scrittura, ora per contenere scrittura sebbene ancora in tutto simili a una vera e propria nuvola, ora meglio definite dal punto di vista formale. Le pagine del giornale sono ricche inoltre di soluzioni “pertestuali”: cose tutte di cui nell'articolo si propone un'analisi in prospettiva linguistica.
La rappresentazione del parlato in un frammento di storia del fumetto italiano: l’uso della ‘nuvoletta’ nel periodico La tradotta (1918-19)
Alberto Manco
2016-01-01
Abstract
Nel fumetto italiano dei primi decenni del Novecento l’identità testuale della “nuvoletta” non si impone improvvisamente ma lo fa stabilizzando lentamente il modo in cui i personaggi “parlano”. Il termine stesso “fumetto”, usato per indicare le tipiche pubblicazioni, non è antico, tanto che nel 1938 Antonio Rubino, proprio mentre spiega il significato della parola ‘fumetto’ («specie di nuvoletta che […] esce fuori dalla bocca e porta scritta al centro, a caratteri chiari e leggibili, la frase pronunciata») ricorre ancora a formule come “tavole a quadretti”, disegni accompagnati da parti dialogate o battute tenute fuori dai “quadretti” stessi (Rubino 1938). Nella Tradotta, che pur non è un fumetto nel senso compiuto che esso avrebbe assunto negli anni a seguire, si attestano nuvolette ora utilizzate per contenere immagini anziché scrittura, ora per contenere scrittura sebbene ancora in tutto simili a una vera e propria nuvola, ora meglio definite dal punto di vista formale. Le pagine del giornale sono ricche inoltre di soluzioni “pertestuali”: cose tutte di cui nell'articolo si propone un'analisi in prospettiva linguistica.File | Dimensione | Formato | |
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