Il dibattito internazionale delle scienze sociali, negli ultimi decenni, ha inaugurato un confronto interdisciplinare intorno al tema dei commons (i beni comuni, intesi anche come beni collettivi). Sul filo delle sollecitazioni offerte dalle ricerche di Elinor Ostrom - premio Nobel per l'economia nel 2009 per il suo fondamentale Governing the commons - un crescente numero di studiosi si sta misurando, da diverse prospettive analitiche, con "la ricerca di soluzioni per la salvaguardia delle grandi risorse naturali del pianeta"(Ristuccia 2009), ma anche con l'idea di considerare bene comune le risorse immateriali e virtuali, che rappresentano forme di conoscenza potenzialmente condivise. II presente contributo intende affrontare il tema dei mutamenti avviati nelle politiche istituzionali a scala urbana (della citta vista nella sua dimensione di unità politico-amministrativa), con particolare riferimento alle innovazioni introdotte nel Comune di Napoli, dalla Giunta formata dal sindaco De Magistris all'indomani delle elezioni amministrative del 2011. Tra i cambiamenti emblematici promossi dall'Amministrazione della città vi è stata l'istituzione di un Assessorato ai beni comuni e alla democrazia partecipativa, affidato ad Alberto Lucarelli, uno dei principali estensori dei quesiti referendari sull'acqua, votati nel 2011 con un consenso quasi plebiscitario. Secondo Lucarelli, la profonda trasformazione intrapresa a Napoli implica processi (e pratiche) di democrazia partecipativa che “intendono ridisegnare il rapporto politica-amministrazione-cittadino”, configurando nuove categorie concettuali e modi alternativi di pensare al governo del territorio.

Innovazioni delle politiche istitzionali nella città contemporanea: Napoli e il governo dei "beni comuni",

GALLUCCIO, Floriana
2014-01-01

Abstract

Il dibattito internazionale delle scienze sociali, negli ultimi decenni, ha inaugurato un confronto interdisciplinare intorno al tema dei commons (i beni comuni, intesi anche come beni collettivi). Sul filo delle sollecitazioni offerte dalle ricerche di Elinor Ostrom - premio Nobel per l'economia nel 2009 per il suo fondamentale Governing the commons - un crescente numero di studiosi si sta misurando, da diverse prospettive analitiche, con "la ricerca di soluzioni per la salvaguardia delle grandi risorse naturali del pianeta"(Ristuccia 2009), ma anche con l'idea di considerare bene comune le risorse immateriali e virtuali, che rappresentano forme di conoscenza potenzialmente condivise. II presente contributo intende affrontare il tema dei mutamenti avviati nelle politiche istituzionali a scala urbana (della citta vista nella sua dimensione di unità politico-amministrativa), con particolare riferimento alle innovazioni introdotte nel Comune di Napoli, dalla Giunta formata dal sindaco De Magistris all'indomani delle elezioni amministrative del 2011. Tra i cambiamenti emblematici promossi dall'Amministrazione della città vi è stata l'istituzione di un Assessorato ai beni comuni e alla democrazia partecipativa, affidato ad Alberto Lucarelli, uno dei principali estensori dei quesiti referendari sull'acqua, votati nel 2011 con un consenso quasi plebiscitario. Secondo Lucarelli, la profonda trasformazione intrapresa a Napoli implica processi (e pratiche) di democrazia partecipativa che “intendono ridisegnare il rapporto politica-amministrazione-cittadino”, configurando nuove categorie concettuali e modi alternativi di pensare al governo del territorio.
2014
9788857528175
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