Il presente studio prende in esame alcuni «poemi in prosa» scritti in romeno da Paul Celan a Bucarest tra il 1946 e il 1947, ossia durante e dopo la composizione della prima variante-traduzione della Todesfuge – Tangoul Morţii (Il Tango della Morte) –, pubblicata per la prima volta proprio a Bucarest il 2 maggio 1947 sulla rivista marxista «Contemporanul». Questi «poemi in prosa», che si apparentano alla fase della maturità poetica di Celan, dimostrano non solo una sua stretta dipendenza dal magistero scrittorio di Kafka e Urmuz, ma altresì entrano in viva competizione polemica con i presupposti rivoluzionari e poetologici del surrealismo romeno capeggiato, a partire dal 1945, da Gherasim Luca e Dolfi Trost. Inoltre, tali poemi, in aperta contrapposizione ideologica con l’ultranazionalismo fascista romeno, contengono diversi elementi autobiografici che sono, come scrive giustamente Petre Solomon, «tra le poche confessioni esplicite di un poeta tanto discreto quanto indiretto». Con questo contributo, attraverso la particolareggiata analisi critica di alcuni di essi, si intende mettere in luce non solo il contesto storico, politico, ideologico e letterario che ha dato luogo alla pubblicazione de Il Tango della Morte a Bucarest, ma soprattutto la reale posta in gioco del poema, secondo la prospettiva indicata cripticamente dall’autore in questi suoi straordinari scritti romeni

«Partigiano dell’assolutismo erotico»: saggio su alcuni «poemi in prosa» scritti in romeno da Paul Celan,

ROTIROTI, Giovanni Raimondo
2015-01-01

Abstract

Il presente studio prende in esame alcuni «poemi in prosa» scritti in romeno da Paul Celan a Bucarest tra il 1946 e il 1947, ossia durante e dopo la composizione della prima variante-traduzione della Todesfuge – Tangoul Morţii (Il Tango della Morte) –, pubblicata per la prima volta proprio a Bucarest il 2 maggio 1947 sulla rivista marxista «Contemporanul». Questi «poemi in prosa», che si apparentano alla fase della maturità poetica di Celan, dimostrano non solo una sua stretta dipendenza dal magistero scrittorio di Kafka e Urmuz, ma altresì entrano in viva competizione polemica con i presupposti rivoluzionari e poetologici del surrealismo romeno capeggiato, a partire dal 1945, da Gherasim Luca e Dolfi Trost. Inoltre, tali poemi, in aperta contrapposizione ideologica con l’ultranazionalismo fascista romeno, contengono diversi elementi autobiografici che sono, come scrive giustamente Petre Solomon, «tra le poche confessioni esplicite di un poeta tanto discreto quanto indiretto». Con questo contributo, attraverso la particolareggiata analisi critica di alcuni di essi, si intende mettere in luce non solo il contesto storico, politico, ideologico e letterario che ha dato luogo alla pubblicazione de Il Tango della Morte a Bucarest, ma soprattutto la reale posta in gioco del poema, secondo la prospettiva indicata cripticamente dall’autore in questi suoi straordinari scritti romeni
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