Il regno dell’Arabia Saudita occupa gran parte della Penisola arabica, una terra che nell’immaginario collettivo si associa vagamente a vasti deserti, fiorenti oasi e nomadi beduini che a dorso di dromedario attraversano le sue immense distese. I Romani la chiamavano Arabia Deserta, eppure echi di un passato favoloso sono riportati nei testi dell’Antico Testamento e dagli autori classici, che riferiscono di grandi tribù e città carovaniere. Oggi l’archeologia restituisce finalmente a questa regione il suo ruolo nell’ambito degli studi sul Vicino Oriente antico, svelandone le problematiche e l’immensa ricchezza del patrimonio storico e culturale. Il velo di mistero si solleva e si aprono di fronte a noi le storie dei popoli che hanno abitato l’Arabia dalla preistoria all’avvento dell’Islam, inestricabilmente legati alle vicende delle culture della Mesopotamia, del Levante, del Sudarabia e del mondo romano. Il volume ripercorre le tappe della preistoria e della storia dell’Arabia antica, con uno sguardo attento sia al paleo clima sia alle culture antropiche, secondo il più moderno degli approcci archeologici, la Landscape archaeology, ovvero lo studio delle trasformazioni naturali del paesaggio e degli adattamenti dell’uomo che determinano un “paesaggio culturale”. Dalla preistoria dell’Arabia Saudita, attraverso il Neolitico e l’Età del Bronzo, si indaga la nascita delle oasi e l’arabizzazione dell’Arabia, ovvero la formazione delle entità tribali arabe agli inizi del I millennio a.C. Il volume prosegue con le fasi neobabilonese (Tayma’) e lihyanita (Dedan), Nabatea, Romana e Cristiano-Bizantina, con una carrellata finale che comprenda l’epoca islamica. L’opera prosegue, poi, con un capitolo sugli aspetti della società antica: culti e religione, economia, lingua, ecc. In particolare, sul dimorfismo culturale nomadi-sedentari, fenomeno che nasce nell’Età del Bronzo e dura ancora oggi.
Alle origini degli Arabi. Un viaggio nell'archeologia dell'Arabia Saudita
LORETO, ROMOLO
2017-01-01
Abstract
Il regno dell’Arabia Saudita occupa gran parte della Penisola arabica, una terra che nell’immaginario collettivo si associa vagamente a vasti deserti, fiorenti oasi e nomadi beduini che a dorso di dromedario attraversano le sue immense distese. I Romani la chiamavano Arabia Deserta, eppure echi di un passato favoloso sono riportati nei testi dell’Antico Testamento e dagli autori classici, che riferiscono di grandi tribù e città carovaniere. Oggi l’archeologia restituisce finalmente a questa regione il suo ruolo nell’ambito degli studi sul Vicino Oriente antico, svelandone le problematiche e l’immensa ricchezza del patrimonio storico e culturale. Il velo di mistero si solleva e si aprono di fronte a noi le storie dei popoli che hanno abitato l’Arabia dalla preistoria all’avvento dell’Islam, inestricabilmente legati alle vicende delle culture della Mesopotamia, del Levante, del Sudarabia e del mondo romano. Il volume ripercorre le tappe della preistoria e della storia dell’Arabia antica, con uno sguardo attento sia al paleo clima sia alle culture antropiche, secondo il più moderno degli approcci archeologici, la Landscape archaeology, ovvero lo studio delle trasformazioni naturali del paesaggio e degli adattamenti dell’uomo che determinano un “paesaggio culturale”. Dalla preistoria dell’Arabia Saudita, attraverso il Neolitico e l’Età del Bronzo, si indaga la nascita delle oasi e l’arabizzazione dell’Arabia, ovvero la formazione delle entità tribali arabe agli inizi del I millennio a.C. Il volume prosegue con le fasi neobabilonese (Tayma’) e lihyanita (Dedan), Nabatea, Romana e Cristiano-Bizantina, con una carrellata finale che comprenda l’epoca islamica. L’opera prosegue, poi, con un capitolo sugli aspetti della società antica: culti e religione, economia, lingua, ecc. In particolare, sul dimorfismo culturale nomadi-sedentari, fenomeno che nasce nell’Età del Bronzo e dura ancora oggi.File | Dimensione | Formato | |
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