Pur non avendo avuto un vero e proprio Carnevale, il Medioevo inglese vanta la presenza di festività con funzioni del tutto simili a quelle consacrate alla critica dallo studio di Bachtin sull'opera di Rabelais e la cultura popolare. Da cronache e resoconti del tempo emergono riferimenti a momenti di svago collettivo durante il quale l’elezione di un Lord of Misrule origina un "mondo alla rovescia" in cui si dà vita a imitazioni parodiche o attacchi burleschi all’indirizzo dei potenti e delle autorità. Nello spazio riconoscibile del mercato e nel nome del Lord of Misrule, ogni trasgressione ai "normali" codici del buon comportamento è possibile in virtù di un tacito gioco che affida al riso una funzione distanziante e ritualistica. Quando la disgregazione delle comunità arriva al suo culmine nel Cinquecento, sotto il peso dell’economia delle enclosures, del nuovo mercantilismo e del conseguente esodo dalle compagne alle città, il gioco del sovvertimento – nel frattempo già filtrato in alcune forme di rappresentazione teatrale delle origini – diviene un motivo centrale nel ricercato teatro elisabettiano e in particolare nella drammaturgia shakespeariana che lo concettualizza come inversione non più interessata solo al capovolgimento tra vertice e base della scala gerarchica, bensì intesa come dispositivo in grado di esprimere e rappresentare (forse paradossalmente a ordinare) la confusione di soggetti stravolti da una mobilità sociale senza precedenti. Rilevante, in questo senso, è una delle prime commedie di Shakespeare, The Taming of the Shrew, in cui il tropo dell’inversione si articola attraverso l’originale elaborazione di una ‘inversione dell’inversione’, un device drammaturgico che reinterpreta il Misrule della tradizione, attraverso: 1) espedienti metateatrali; 2) fusione tra linguaggio cortese e scortese presentando esempi dell'antica pratica del flyting; 3) la problematizzazione dei ruoli sociali e di genere. La comunicazione che propongo analizza brevemente le forme del popolaresco in Inghilterra per soffermarsi con maggiore attenzione sul teatro shakespeariano e in particolare su La bisbetica domata.

Misrule e Flyting: il linguaggio dell'inversione in The Taming of the Shrew di William Shakespeare

DEL VILLANO, Bianca
2016-01-01

Abstract

Pur non avendo avuto un vero e proprio Carnevale, il Medioevo inglese vanta la presenza di festività con funzioni del tutto simili a quelle consacrate alla critica dallo studio di Bachtin sull'opera di Rabelais e la cultura popolare. Da cronache e resoconti del tempo emergono riferimenti a momenti di svago collettivo durante il quale l’elezione di un Lord of Misrule origina un "mondo alla rovescia" in cui si dà vita a imitazioni parodiche o attacchi burleschi all’indirizzo dei potenti e delle autorità. Nello spazio riconoscibile del mercato e nel nome del Lord of Misrule, ogni trasgressione ai "normali" codici del buon comportamento è possibile in virtù di un tacito gioco che affida al riso una funzione distanziante e ritualistica. Quando la disgregazione delle comunità arriva al suo culmine nel Cinquecento, sotto il peso dell’economia delle enclosures, del nuovo mercantilismo e del conseguente esodo dalle compagne alle città, il gioco del sovvertimento – nel frattempo già filtrato in alcune forme di rappresentazione teatrale delle origini – diviene un motivo centrale nel ricercato teatro elisabettiano e in particolare nella drammaturgia shakespeariana che lo concettualizza come inversione non più interessata solo al capovolgimento tra vertice e base della scala gerarchica, bensì intesa come dispositivo in grado di esprimere e rappresentare (forse paradossalmente a ordinare) la confusione di soggetti stravolti da una mobilità sociale senza precedenti. Rilevante, in questo senso, è una delle prime commedie di Shakespeare, The Taming of the Shrew, in cui il tropo dell’inversione si articola attraverso l’originale elaborazione di una ‘inversione dell’inversione’, un device drammaturgico che reinterpreta il Misrule della tradizione, attraverso: 1) espedienti metateatrali; 2) fusione tra linguaggio cortese e scortese presentando esempi dell'antica pratica del flyting; 3) la problematizzazione dei ruoli sociali e di genere. La comunicazione che propongo analizza brevemente le forme del popolaresco in Inghilterra per soffermarsi con maggiore attenzione sul teatro shakespeariano e in particolare su La bisbetica domata.
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