L’Unione mondiale democratica cristiana (UMDC) nacque nel 1961 per collegare il movimento democristiano europeo e quello latinoamericano. Al suo interno, la Democrazia Cristiana italiana svolse un ruolo di partito guida, anche grazie a personalità del calibro di Mariano Rumor, che mantenne la presidenza dell’UMDC sino agli anni Ottanta. Nel corso degli anni Sessanta i due tronconi del movimento democristiano internazionale si impegnarono per stabilire ponti e connessioni, senza riuscire, però, ad elaborare un’azione condivisa in merito alle principali sfide del periodo. Con la crisi degli anni Settanta, il movimento mondiale democristiano indietreggiò, limitandosi, dapprima, a garantire la sopravvivenza dei partiti latinoamericani, e, poi, a fornire loro un appoggio per rilegittimarsi sul piano politico. Quello svolto dai democristiani europei fu un lavoro al tempo stesso finanziario, politico e ideologico, un’azione non priva di contraddizioni e tensioni, come quelle che si registrarono tra italiani e tedeschi. Le ultime fasi della Guerra fredda evidenziarono i limiti di un organismo nato per coadiuvare i partiti membri e per competere con gli analoghi network internazionali e che, invece, si mostrò incapace di definire una strategia collettiva e di colmare la distanza tra gli ambiziosi obiettivi iniziali e i risultati concreti di volta in volta ottenuti.

Il sogno infranto. dc, l’Internazionale democristiana e l’America Latina (1960-1980)

NOCERA, Raffaele
2017-01-01

Abstract

L’Unione mondiale democratica cristiana (UMDC) nacque nel 1961 per collegare il movimento democristiano europeo e quello latinoamericano. Al suo interno, la Democrazia Cristiana italiana svolse un ruolo di partito guida, anche grazie a personalità del calibro di Mariano Rumor, che mantenne la presidenza dell’UMDC sino agli anni Ottanta. Nel corso degli anni Sessanta i due tronconi del movimento democristiano internazionale si impegnarono per stabilire ponti e connessioni, senza riuscire, però, ad elaborare un’azione condivisa in merito alle principali sfide del periodo. Con la crisi degli anni Settanta, il movimento mondiale democristiano indietreggiò, limitandosi, dapprima, a garantire la sopravvivenza dei partiti latinoamericani, e, poi, a fornire loro un appoggio per rilegittimarsi sul piano politico. Quello svolto dai democristiani europei fu un lavoro al tempo stesso finanziario, politico e ideologico, un’azione non priva di contraddizioni e tensioni, come quelle che si registrarono tra italiani e tedeschi. Le ultime fasi della Guerra fredda evidenziarono i limiti di un organismo nato per coadiuvare i partiti membri e per competere con gli analoghi network internazionali e che, invece, si mostrò incapace di definire una strategia collettiva e di colmare la distanza tra gli ambiziosi obiettivi iniziali e i risultati concreti di volta in volta ottenuti.
2017
978-88-430-8843-0
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