Il presente articolo prende in esame la relazione poetica e traduttiva, sin dai tempi di Bucarest, che si è stabilita nel novecento tra Nina Cassian, amica per tutta la vita di Paul Celan, e traduttrice delle sue poesie in romeno, e il poeta di madrelingua tedesca originario della Bucovina. In questo contributo vengono messi in risalto i tratti della lunga fedeltà di amicizia tra questi due poeti molto diversi tra loro, eppure uniti da profonda comunicazione. La segreta affinità che li unisce, si fonda sul patto di traduzione ed è costituito dal doppio vincolo di traducibilità e intraducibilità, nell’estraneità delle lingue, che guarda in ultima istanza alla lingua pura raccolta attorno alla verità del nome giusto da dare alle cose, come compito etico di ogni traduzione. Esso si basa paradossalmente sulla possibilità dell’impossibile e dell’intraducibile in relazione a un nome senza nome o di un nome innominabile cui si fa ancora appello dopo l’evento catastrofico di Auschwitz

Sotto il segno della comunità dei traduttori. Paul Celan, Nina Cassian e la belle saison des calembours

ROTIROTI, Giovanni Raimondo
2015-01-01

Abstract

Il presente articolo prende in esame la relazione poetica e traduttiva, sin dai tempi di Bucarest, che si è stabilita nel novecento tra Nina Cassian, amica per tutta la vita di Paul Celan, e traduttrice delle sue poesie in romeno, e il poeta di madrelingua tedesca originario della Bucovina. In questo contributo vengono messi in risalto i tratti della lunga fedeltà di amicizia tra questi due poeti molto diversi tra loro, eppure uniti da profonda comunicazione. La segreta affinità che li unisce, si fonda sul patto di traduzione ed è costituito dal doppio vincolo di traducibilità e intraducibilità, nell’estraneità delle lingue, che guarda in ultima istanza alla lingua pura raccolta attorno alla verità del nome giusto da dare alle cose, come compito etico di ogni traduzione. Esso si basa paradossalmente sulla possibilità dell’impossibile e dell’intraducibile in relazione a un nome senza nome o di un nome innominabile cui si fa ancora appello dopo l’evento catastrofico di Auschwitz
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11574/173592
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