Il lavoro intende mettere in luce l’elevata consapevolezza metalinguistica di Renzi e dei suoi avversari politici. Il punto di partenza del lavoro, l’analisi del discorso politico di Renzi, si motiva nella considerazione del fatto che egli si configura, per altri esponenti della scena politica, come un necessario punto di riferimento, nonché come un bersaglio privilegiato, nel “discorso sul discorso”. Peraltro, come emerge dallo studio, Renzi ha contribuito in maniera rilevante all’emergere di determinate focalizzazioni linguistiche nel discorso politico corrente. La consapevolezza metalinguistica, colta attraverso l’analisi dei resoconti stenografici di Sedute della Camera dei Deputati tenutesi nel 2014, emerge nell’uso di espressioni che si riferiscono all’attività linguistica (etichettate come "logonimi") ; in riflessioni esplicite sul parlare/dire, sul codice e sul canale di comunicazione ; in manipolazioni creative operate sul materiale fornito dal codice. Un ruolo particolare è stato assegnato all’impiego dei logonimi, suddivisi in diverse categorie : a) logonimi di uso generale, b) logonimi attesi nel discorso politico, c) logonimi non attesi in un contesto istituzionale, d) logonimi usati in luogo di non logonimi , e) non logonimi usati in funzione logonimica. Queste categorie sono state utilizzate per condurre un esame quantitativo sui discorsi di Renzi e di alcuni tra i suoi maggiori oppositori come: Brunetta, Guidesi, Pini e Carinelli. Molti degli usi logonimici sono riconducibi¬li alla dimensione del dialogo polemico tra Renzi e i suoi oppositori, in cui ricor¬rono alcuni topoi di ampia diffusione: tra questi, in particolare, l’opposizione tra dire e fare, che si concretizza anche in specifiche ricadute lessicali, quali annun¬cio/annunciare e racconto/raccontare, con le rispettive peculiarità semantiche.
La funzione metalinguistica nel dibattito politico: Renzi e i suoi oppositori
DI PACE, Lucia;PANNAIN, Rossella
2016-01-01
Abstract
Il lavoro intende mettere in luce l’elevata consapevolezza metalinguistica di Renzi e dei suoi avversari politici. Il punto di partenza del lavoro, l’analisi del discorso politico di Renzi, si motiva nella considerazione del fatto che egli si configura, per altri esponenti della scena politica, come un necessario punto di riferimento, nonché come un bersaglio privilegiato, nel “discorso sul discorso”. Peraltro, come emerge dallo studio, Renzi ha contribuito in maniera rilevante all’emergere di determinate focalizzazioni linguistiche nel discorso politico corrente. La consapevolezza metalinguistica, colta attraverso l’analisi dei resoconti stenografici di Sedute della Camera dei Deputati tenutesi nel 2014, emerge nell’uso di espressioni che si riferiscono all’attività linguistica (etichettate come "logonimi") ; in riflessioni esplicite sul parlare/dire, sul codice e sul canale di comunicazione ; in manipolazioni creative operate sul materiale fornito dal codice. Un ruolo particolare è stato assegnato all’impiego dei logonimi, suddivisi in diverse categorie : a) logonimi di uso generale, b) logonimi attesi nel discorso politico, c) logonimi non attesi in un contesto istituzionale, d) logonimi usati in luogo di non logonimi , e) non logonimi usati in funzione logonimica. Queste categorie sono state utilizzate per condurre un esame quantitativo sui discorsi di Renzi e di alcuni tra i suoi maggiori oppositori come: Brunetta, Guidesi, Pini e Carinelli. Molti degli usi logonimici sono riconducibi¬li alla dimensione del dialogo polemico tra Renzi e i suoi oppositori, in cui ricor¬rono alcuni topoi di ampia diffusione: tra questi, in particolare, l’opposizione tra dire e fare, che si concretizza anche in specifiche ricadute lessicali, quali annun¬cio/annunciare e racconto/raccontare, con le rispettive peculiarità semantiche.File | Dimensione | Formato | |
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