L’ascesa di Hugo Chávez in Venezuela significò la fine del duopolio che aveva dominato la vita politica nazionale a partire dagli anni Cinquanta del Novecento e della prassi fondata sulla spartizione del potere sulla base di accordi tra governo, partiti, imprenditori e burocrazia. L’avvento di Chávez rappresentò anche il primo atto di quella “svolta a sinistra” che avrebbe interessato diverse nazioni dell’America Latina nei primi anni del XXI secolo. In quasi quindici anni, il chavismo avrebbe trascinato via milioni di venezuelani dalla condizione di marginalità sociale in cui erano storicamente confinati, intervenendo sulle disparità socioeconomiche, fornendo alloggi, sostenendo i “diseredati” delle periferie, garantendo istruzione e sanità pubbliche a tantissimi che sino ad allora ne erano esclusi. Sul piano regionale, la politica di Chávez avrebbe dato autonomia e notevole protagonismo a un paese tradizionalmente dipendente e schiavo dello strapotere delle multinazionali straniere. Tuttavia, con la scomparsa del jefe de la revolución, nel 2013, in un momento di profonda crisi interna e internazionale, sarebbero emersi anche tutti i limiti strutturali della cosiddetta “rivoluzione bolivariana”.

La parabola della "rivoluzione bolivariana" in Venezuela

Guida, Alessandro
2017-01-01

Abstract

L’ascesa di Hugo Chávez in Venezuela significò la fine del duopolio che aveva dominato la vita politica nazionale a partire dagli anni Cinquanta del Novecento e della prassi fondata sulla spartizione del potere sulla base di accordi tra governo, partiti, imprenditori e burocrazia. L’avvento di Chávez rappresentò anche il primo atto di quella “svolta a sinistra” che avrebbe interessato diverse nazioni dell’America Latina nei primi anni del XXI secolo. In quasi quindici anni, il chavismo avrebbe trascinato via milioni di venezuelani dalla condizione di marginalità sociale in cui erano storicamente confinati, intervenendo sulle disparità socioeconomiche, fornendo alloggi, sostenendo i “diseredati” delle periferie, garantendo istruzione e sanità pubbliche a tantissimi che sino ad allora ne erano esclusi. Sul piano regionale, la politica di Chávez avrebbe dato autonomia e notevole protagonismo a un paese tradizionalmente dipendente e schiavo dello strapotere delle multinazionali straniere. Tuttavia, con la scomparsa del jefe de la revolución, nel 2013, in un momento di profonda crisi interna e internazionale, sarebbero emersi anche tutti i limiti strutturali della cosiddetta “rivoluzione bolivariana”.
2017
978-88-6835-271-4
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