Recenti sentenze dei giudici amministrativi e costituzionali offrono lo spunto per analizzare ancora una volta il complesso fenomeno delle leggi provvedimento, che rappresenta oggi una realtà sempre più crescente. Come è noto con l’espressione legge–provvedimento si fa riferimento ad un atto formalmente legislativo, ma sostanzialmente amministrativo. L’autore cercherà di operare, in primis, una breve ricostruzione circa la natura, la nozione e ed i tentativi di classificazione delle leggi provvedimento ad opera della dottrina. Successivamente, ripercorrerà il cammino della giurisprudenza costituzionale, rilevando soprattutto come l’assenza di una riserva di amministrazione nel nostro ordinamento sia posta dalla Corte Costituzionale alla base dell’ammissibilità di tali atti, che non determinano alcuna diminuzione quanto a tutela giurisdizionale, alla garanzia del giusto procedimento, al principio dell’affidamento, alla tutela dei diritti fondamentali, né possono configurarsi come ipotesi di eccesso di potere del legislatore e di conflitto con il potere giudiziario. Quanto detto è confermato, del resto, dalla stessa giurisprudenza amministrativa che, a fronte dell’intervento legislativo in campo amministrativo, ha più volte ritenuto che la tutela del singolo cittadino venga rafforzata nel passaggio dal giudice amministrativo al giudice costituzionale. Il presente lavoro non manca, infine, di rilevare come oggi, tali presupposti vadano confrontati con l’ordinamento comunitario, che invece pone l’accento, anche per le leggi che amministrano, sulla necessità di un adeguato regime di tutela e garanzia.

Le leggi provvedimento nelle giurisprudenze delle Corti nazionali ed europee tra formalismo interpretativo e tutela dei diritti

F. Zammartino
2017-01-01

Abstract

Recenti sentenze dei giudici amministrativi e costituzionali offrono lo spunto per analizzare ancora una volta il complesso fenomeno delle leggi provvedimento, che rappresenta oggi una realtà sempre più crescente. Come è noto con l’espressione legge–provvedimento si fa riferimento ad un atto formalmente legislativo, ma sostanzialmente amministrativo. L’autore cercherà di operare, in primis, una breve ricostruzione circa la natura, la nozione e ed i tentativi di classificazione delle leggi provvedimento ad opera della dottrina. Successivamente, ripercorrerà il cammino della giurisprudenza costituzionale, rilevando soprattutto come l’assenza di una riserva di amministrazione nel nostro ordinamento sia posta dalla Corte Costituzionale alla base dell’ammissibilità di tali atti, che non determinano alcuna diminuzione quanto a tutela giurisdizionale, alla garanzia del giusto procedimento, al principio dell’affidamento, alla tutela dei diritti fondamentali, né possono configurarsi come ipotesi di eccesso di potere del legislatore e di conflitto con il potere giudiziario. Quanto detto è confermato, del resto, dalla stessa giurisprudenza amministrativa che, a fronte dell’intervento legislativo in campo amministrativo, ha più volte ritenuto che la tutela del singolo cittadino venga rafforzata nel passaggio dal giudice amministrativo al giudice costituzionale. Il presente lavoro non manca, infine, di rilevare come oggi, tali presupposti vadano confrontati con l’ordinamento comunitario, che invece pone l’accento, anche per le leggi che amministrano, sulla necessità di un adeguato regime di tutela e garanzia.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11574/177173
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