Analizzare, descrivere o definire la "volontà" significa spostarsi progressivamente da un approccio psicologico ad uno "etico", perché il volere mette in gioco decisioni e azioni umane, il rapporto con il passato e con il presente: in definitiva l'intera forma umana della vita. Hannah Arendt ne ha colto la centralità nella vita della mente umana la cui creatività e pluralità sono messe a rischio dall'"assenza di pensiero". Un confronto con il mistero della volontà ha segnato il Moderno, con approcci diversi Kant e Hegel ne hanno fatto oggetto di riflessione legando strettamente la volontà all'esercizio della libertà. La volontà imprime l'orientamento all'opera dell'uomo, disegna ed esprime la sua capacità di pensiero e di giudizio. La crisi del soggetto e della fiducia nel progresso della civiltà umana ha riproposto l'enigma della volontà. Un enigma che ha le sue radici nella stessa rappresentazione che l'uomo si dà e dà di se stesso. Ogni narrazione, che sia fiduciosa o pessimistica, prova a dare ragione, a costruire una trama per tutto quanto volontariamente o involontariamente messo in atto dall'uomo. Per un "uomo senza qualità" l'enigma sarebbe risolto alla radice liberandolo dall'inquietudine del desiderio.
Rappresentazioni e narrazioni dell'azione:l'altrimenti e la decisione. Per una fenomenologia del contingente
R. Bonito Oliva
2017-01-01
Abstract
Analizzare, descrivere o definire la "volontà" significa spostarsi progressivamente da un approccio psicologico ad uno "etico", perché il volere mette in gioco decisioni e azioni umane, il rapporto con il passato e con il presente: in definitiva l'intera forma umana della vita. Hannah Arendt ne ha colto la centralità nella vita della mente umana la cui creatività e pluralità sono messe a rischio dall'"assenza di pensiero". Un confronto con il mistero della volontà ha segnato il Moderno, con approcci diversi Kant e Hegel ne hanno fatto oggetto di riflessione legando strettamente la volontà all'esercizio della libertà. La volontà imprime l'orientamento all'opera dell'uomo, disegna ed esprime la sua capacità di pensiero e di giudizio. La crisi del soggetto e della fiducia nel progresso della civiltà umana ha riproposto l'enigma della volontà. Un enigma che ha le sue radici nella stessa rappresentazione che l'uomo si dà e dà di se stesso. Ogni narrazione, che sia fiduciosa o pessimistica, prova a dare ragione, a costruire una trama per tutto quanto volontariamente o involontariamente messo in atto dall'uomo. Per un "uomo senza qualità" l'enigma sarebbe risolto alla radice liberandolo dall'inquietudine del desiderio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.