Romanzo ambientato ad Aleppo. È l’8 marzo 1963 e un colpo di stato militare – l’ennesimo in una Siria caratterizzata dall’instabilità politica - porta al potere il partito Baath, anticamera del regime di Hafez al-Asad. Questi diventerà, a seguito di un colpo di mano contro i suoi ex-alleati e amici di partito, il padrone della Siria per quarant’anni, lasciando alla sua morte, avvenuta nel 2000, il paese in eredità al figlio Bashar, e dando così vita a quella che è stata definita una “repubblica ereditaria”. Nello stesso giorno del colpo di mano di al-Asad, nasce la voce narrante di questo romanzo che ripercorre la storia della città e del paese fino agli anni Duemila, una storia che, come quella della sua famiglia, si trasforma in tragedia
Non ci sono coltelli nelle cucine di questa città
Maria avino
2018-01-01
Abstract
Romanzo ambientato ad Aleppo. È l’8 marzo 1963 e un colpo di stato militare – l’ennesimo in una Siria caratterizzata dall’instabilità politica - porta al potere il partito Baath, anticamera del regime di Hafez al-Asad. Questi diventerà, a seguito di un colpo di mano contro i suoi ex-alleati e amici di partito, il padrone della Siria per quarant’anni, lasciando alla sua morte, avvenuta nel 2000, il paese in eredità al figlio Bashar, e dando così vita a quella che è stata definita una “repubblica ereditaria”. Nello stesso giorno del colpo di mano di al-Asad, nasce la voce narrante di questo romanzo che ripercorre la storia della città e del paese fino agli anni Duemila, una storia che, come quella della sua famiglia, si trasforma in tragediaFile | Dimensione | Formato | |
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Descrizione: Traduzione dall'arabo di un romanzo
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