Le “ama”, che Fosco Maraini immortalò nella sua “Isola delle pescatrici”, hanno da sempre rappresentato un elemento importante nella cultura giapponese. Donne d'acciaio, temprate dal sole e dalla salsedine, capaci di immergersi seminude a grandi profondità in acque spesso gelide per cogliere molluschi e frutti di mare, in modo particolare i famosi awabi (abaloni). Nella poesia classica giapponese, a partire dal Man'yōshū le liriche in cui compaiono queste figure sono numerosissime. Tuttavia, il termine ama, che può riferirsi sia agli uomini sia alle donne, era reso, soprattutto in tempi più antichi, con varie combinazioni di ideogrammi differenti sicché non sempre è possibile stabilire il sesso di questi personaggi. Sia come sia, il mondo della pesca ha da sempre stimolato l'immaginario dei letterati, fornendo loro numerosi elementi per la creazione di un universo poetico in cui maniche impregnate d'acqua salmastra, alghe bruciate sulla spiaggia, remi affondati nell'acqua e barche in preda ai marosi si trasformano in metafore grazie alle quali il poeta riesce a dar voce alle proprie passioni. In questo articolo, seguendo alcuni percorsi tematici, si esplorano gli stilemi ricorrenti e le tecniche compositive che costellano le poesie che parlano di ama.
Un tuffo nel mare, un tuffo nel cuore. Il mondo degli ama nella poesia giapponese classica
Giuseppe Giordano
2014-01-01
Abstract
Le “ama”, che Fosco Maraini immortalò nella sua “Isola delle pescatrici”, hanno da sempre rappresentato un elemento importante nella cultura giapponese. Donne d'acciaio, temprate dal sole e dalla salsedine, capaci di immergersi seminude a grandi profondità in acque spesso gelide per cogliere molluschi e frutti di mare, in modo particolare i famosi awabi (abaloni). Nella poesia classica giapponese, a partire dal Man'yōshū le liriche in cui compaiono queste figure sono numerosissime. Tuttavia, il termine ama, che può riferirsi sia agli uomini sia alle donne, era reso, soprattutto in tempi più antichi, con varie combinazioni di ideogrammi differenti sicché non sempre è possibile stabilire il sesso di questi personaggi. Sia come sia, il mondo della pesca ha da sempre stimolato l'immaginario dei letterati, fornendo loro numerosi elementi per la creazione di un universo poetico in cui maniche impregnate d'acqua salmastra, alghe bruciate sulla spiaggia, remi affondati nell'acqua e barche in preda ai marosi si trasformano in metafore grazie alle quali il poeta riesce a dar voce alle proprie passioni. In questo articolo, seguendo alcuni percorsi tematici, si esplorano gli stilemi ricorrenti e le tecniche compositive che costellano le poesie che parlano di ama.File | Dimensione | Formato | |
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