La Fontaine è un caso esemplare di come la vocazione dialogica della poesia possa essere una risorsa a cui attingere anche nelle epoche di crisi della lirica, quando essa è schiacciata dal peso delle convenzioni. Nel celebre incipit del Discours à Madame de La Sablière il poeta contrappone il solipsismo dell’elogio al fermento intellettuale consentito dall’entretien. Di fronte ad una poesia contemporanea che assume sempre più le forme convenzionali e ripetitive dell’encomio, sia esso indirizzato alle dame nella poesia galante o rivolto al sovrano nella poesia d’apparato, l’entretien rappresenta una risorsa a cui attingere per far rinascere la grande poesia, infondendole la linfa del dibattito filosofico e scientifico. La Fontaine sottolinea quest’opposizione anche sul piano formale, passando dalla melodia più regolare e monotona degli alessandrini all’imprevedibile varietà del verso irregolare. L’immagine delle api che, posandosi su fiori diversi, producono un unico miele serve proprio ad illustrare l’ideale unione dei contrari che la poesia, come l’entretien, deve realizzare: unità e diversità, controllo e spontaneità, serietà e badinage. Naturalmente La Fontaine non esclude l’utilizzo in poesia della louange, che è di fatto ampiamente praticata nelle Fables. Louange e entretien devono correggersi e temperarsi reciprocamente: la louange deve farsi “delicata”, rinunciando alle iperboli grossolane, l’entretien può all’occasione assumere connotazioni “seduttive” nei confronti del destinatario. Ma il tono di fittizia oralità che La Fontaine imprime alle Fables, serve meno a “sedurre” il lettore che a stimolarlo alla riflessione tramite le allusioni metaletterarie e la densità di pensiero che gli apologhi celano.
Su alcuni versi di La Fontaine: poesia e retorica dell’entretien
Federico Corradi
2018-01-01
Abstract
La Fontaine è un caso esemplare di come la vocazione dialogica della poesia possa essere una risorsa a cui attingere anche nelle epoche di crisi della lirica, quando essa è schiacciata dal peso delle convenzioni. Nel celebre incipit del Discours à Madame de La Sablière il poeta contrappone il solipsismo dell’elogio al fermento intellettuale consentito dall’entretien. Di fronte ad una poesia contemporanea che assume sempre più le forme convenzionali e ripetitive dell’encomio, sia esso indirizzato alle dame nella poesia galante o rivolto al sovrano nella poesia d’apparato, l’entretien rappresenta una risorsa a cui attingere per far rinascere la grande poesia, infondendole la linfa del dibattito filosofico e scientifico. La Fontaine sottolinea quest’opposizione anche sul piano formale, passando dalla melodia più regolare e monotona degli alessandrini all’imprevedibile varietà del verso irregolare. L’immagine delle api che, posandosi su fiori diversi, producono un unico miele serve proprio ad illustrare l’ideale unione dei contrari che la poesia, come l’entretien, deve realizzare: unità e diversità, controllo e spontaneità, serietà e badinage. Naturalmente La Fontaine non esclude l’utilizzo in poesia della louange, che è di fatto ampiamente praticata nelle Fables. Louange e entretien devono correggersi e temperarsi reciprocamente: la louange deve farsi “delicata”, rinunciando alle iperboli grossolane, l’entretien può all’occasione assumere connotazioni “seduttive” nei confronti del destinatario. Ma il tono di fittizia oralità che La Fontaine imprime alle Fables, serve meno a “sedurre” il lettore che a stimolarlo alla riflessione tramite le allusioni metaletterarie e la densità di pensiero che gli apologhi celano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.