A good number of studies devoted to Conde Lucanor last twenty years have insisted on the ambiguity, the problematic, the aporias traceable in his system of signification, that would make necessary, even in its first part, an active interpretive cooperation of the recipient, which ultimate responsibility for the ‘production of meaning’ would be left. This ductility hermeneutics would prove even more striking by the comparison between the different ‘states’ hired by the text in the course of its spread: the micro and macro variance exhibited by a witness over the other and the inclusion in different contexts library would prove that it lent, or rather invited, to multiple readings, variously oriented. However a text is never inert matter that is offered to every possible dreft of its meanings, but in it there is «una quiddità a cui le nostre affermazioni devono necessariamente far riferimento» (Cesare Segre), if we are really groped to deepen understanding. This applies even more so for an avowedly educational text, slightly secretive and whit a strong authorial imprint as the Conde Lucanor; it is known that, especially in the first section of the book, Don Juan Manuel introduces a complex device of mediations and implications required to perform a threefold mission: interpreting, generalizing and pragmatic. It is from these considerations that, by examining three cases ‘exemplary’ (enxiemplo 1, enxiemplo 39, some peculiarities of the manuscript P), the report will try to review the issue, which involves, as is clear, methodological implications not secondary.

Un buon numero degli studi dedicati al Conde Lucanor nell’ultimo ventennio hanno insistito sull’ambiguità, la problematicità, le aporie rintracciabili nel suo sistema di significazione, che renderebbero necessaria, anche nella sua prima parte, un’attiva cooperazione interpretativa del destinatario, cui sarebbe demandata la responsabilità ultima della ‘produzione del senso’. Questa duttilità ermeneutica si rivelerebbe ancor più eclatante dal confronto tra i differenti “stati” assunti dal testo nel corso della sua diffusione: la micro e macro variance esibita da un testimone rispetto all’altro e l’inserimento in contesti librari diversi comproverebbero che esso si prestava, o meglio invitava, a letture plurime, variamente orientate. Tuttavia un testo non è mai materia inerte che si offre ad ogni possibile deriva dei suoi significati, ma in esso è presente «una quiddità a cui le nostre affermazioni devono necessariamente far riferimento» (Cesare Segre), se intendiamo realmente tentare di approfondirne la comprensione. Ciò vale a maggior ragione per un testo dichiaratamente didattico, scarsamente reticente e a forte impronta autoriale come il Conde Lucanor; è noto che, in special modo nella prima sezione del Libro, don Juan Manuel pone in essere un complesso dispositivo di mediazioni e di implicazioni chiamato ad assolvere un triplice ufficio: interpretativo, generalizzante e pragmatico. È a partire da queste considerazioni che, esaminando tre casi ‘esemplari’ (es. 1, es. 39, alcune particolarità del manoscritto P), si proverà qui a riesaminare la questione, la quale comporta, come è chiaro, implicazioni metodologiche non secondarie.

Elogio del testo (e dell’autore): il caso del ‘Conde Lucanor’ di Juan Manuel

LUONGO, Salvatore
2018-01-01

Abstract

A good number of studies devoted to Conde Lucanor last twenty years have insisted on the ambiguity, the problematic, the aporias traceable in his system of signification, that would make necessary, even in its first part, an active interpretive cooperation of the recipient, which ultimate responsibility for the ‘production of meaning’ would be left. This ductility hermeneutics would prove even more striking by the comparison between the different ‘states’ hired by the text in the course of its spread: the micro and macro variance exhibited by a witness over the other and the inclusion in different contexts library would prove that it lent, or rather invited, to multiple readings, variously oriented. However a text is never inert matter that is offered to every possible dreft of its meanings, but in it there is «una quiddità a cui le nostre affermazioni devono necessariamente far riferimento» (Cesare Segre), if we are really groped to deepen understanding. This applies even more so for an avowedly educational text, slightly secretive and whit a strong authorial imprint as the Conde Lucanor; it is known that, especially in the first section of the book, Don Juan Manuel introduces a complex device of mediations and implications required to perform a threefold mission: interpreting, generalizing and pragmatic. It is from these considerations that, by examining three cases ‘exemplary’ (enxiemplo 1, enxiemplo 39, some peculiarities of the manuscript P), the report will try to review the issue, which involves, as is clear, methodological implications not secondary.
2018
978-84-17107-77-2
Un buon numero degli studi dedicati al Conde Lucanor nell’ultimo ventennio hanno insistito sull’ambiguità, la problematicità, le aporie rintracciabili nel suo sistema di significazione, che renderebbero necessaria, anche nella sua prima parte, un’attiva cooperazione interpretativa del destinatario, cui sarebbe demandata la responsabilità ultima della ‘produzione del senso’. Questa duttilità ermeneutica si rivelerebbe ancor più eclatante dal confronto tra i differenti “stati” assunti dal testo nel corso della sua diffusione: la micro e macro variance esibita da un testimone rispetto all’altro e l’inserimento in contesti librari diversi comproverebbero che esso si prestava, o meglio invitava, a letture plurime, variamente orientate. Tuttavia un testo non è mai materia inerte che si offre ad ogni possibile deriva dei suoi significati, ma in esso è presente «una quiddità a cui le nostre affermazioni devono necessariamente far riferimento» (Cesare Segre), se intendiamo realmente tentare di approfondirne la comprensione. Ciò vale a maggior ragione per un testo dichiaratamente didattico, scarsamente reticente e a forte impronta autoriale come il Conde Lucanor; è noto che, in special modo nella prima sezione del Libro, don Juan Manuel pone in essere un complesso dispositivo di mediazioni e di implicazioni chiamato ad assolvere un triplice ufficio: interpretativo, generalizzante e pragmatico. È a partire da queste considerazioni che, esaminando tre casi ‘esemplari’ (es. 1, es. 39, alcune particolarità del manoscritto P), si proverà qui a riesaminare la questione, la quale comporta, come è chiaro, implicazioni metodologiche non secondarie.
Un buen número de los estudios dedicados al Conde Lucanor en los últimos veinte años han insistido en la ambigüedad, la problematicidad, las aporías localizables en su sistema de significación, que harían necesaria, incluso en su primera parte, una activa cooperación interpretativa del destinatario, al cual se le exigiría la responsabilidad última de la ‘producción del sentido’. Esta ductilidad hermeneútica se revelaría de forma aún más evidente por la comparación entre los varios ‘estados’ asumidos por el texto en el curso de su difusión: la micro y macro variance exhibida por un testigo respecto al otro y la introducción en contextos libreros distintos darían la prueba de que él se prestaba, o mejor dicho invitaba, a lecturas múltiples, orientadas variadamente. Sin embargo un texto no es nunca materia inerte que se entrega a cualquier posible deriva de su significado, pero en este está presente «una quiddità a cui le nostre affermazioni devono necessariamente far riferimento» (Cesare Segre), si pretendemos realmente intentar profundizar en su comprensión. Esto vale con mayor razón para un texto declaradamente didáctico, escasamente reticente y con una fuerte huella autorial como el Conde Lucanor; es sabido que, de manera particular en la primera sección del Libro, don Juan Manuel pone en marcha un complejo dispositivo de mediaciones y de implicaciones llamado a desempeñar un tríplice oficio: interpretativo, generalizador y pragmático. Es a partir de estas consideraciones que, examinando tres casos ‘ejemplares’ (ej. 1, ej. 39, algunas particularidades del manuscrito P), se intentarà volver a examinar la cuestión, la cual conlleva, claro está, implicaciones metodológicas no secundarias.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11574/186198
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