Il presente articolo intende illustrare, tramite il supporto delle testimonianze degli intellettuali dell’epoca, gli eventi storici che hanno segnato la Romania prima del secondo conflitto mondiale. Il primo dopoguerra non fu affatto un periodo di splendore per la Romania non solo dal punto di vista economico, ma anche dal punto di vista politico. Uno dei motivi principali di questa crisi era costituito dal fatto che la liberal-democrazia, che allora era al potere, non rappresentava per il popolo romeno il tipo di governo in grado di contrastare la dilagante corruzione e l’inefficacia delle autorità politiche. La grave recessione economica, sociale e culturale del paese che ne è scaturita, spinse, dunque, una grande percentuale di popolazione, sostenuta in primo luogo dall’élite intellettuale, a orientarsi sempre più verso i movimenti nazionalisti che miravano alla difesa dell’economia e della cultura locale, attraverso azioni volte ad ostacolare l’operato delle minoranze e, in modo particolare, quello degli ebrei, con tutto ciò che questa discriminazione comporterà negli anni seguenti.

La Romania alla vigilia della seconda guerra mondiale. La svolta nazionalista e xenofoba per la difesa dell’economia e della cultura locale

Irma Carannante
2017-01-01

Abstract

Il presente articolo intende illustrare, tramite il supporto delle testimonianze degli intellettuali dell’epoca, gli eventi storici che hanno segnato la Romania prima del secondo conflitto mondiale. Il primo dopoguerra non fu affatto un periodo di splendore per la Romania non solo dal punto di vista economico, ma anche dal punto di vista politico. Uno dei motivi principali di questa crisi era costituito dal fatto che la liberal-democrazia, che allora era al potere, non rappresentava per il popolo romeno il tipo di governo in grado di contrastare la dilagante corruzione e l’inefficacia delle autorità politiche. La grave recessione economica, sociale e culturale del paese che ne è scaturita, spinse, dunque, una grande percentuale di popolazione, sostenuta in primo luogo dall’élite intellettuale, a orientarsi sempre più verso i movimenti nazionalisti che miravano alla difesa dell’economia e della cultura locale, attraverso azioni volte ad ostacolare l’operato delle minoranze e, in modo particolare, quello degli ebrei, con tutto ciò che questa discriminazione comporterà negli anni seguenti.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11574/188074
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