Il lavoro si prefigge di delineare i tratti linguistici del foglietto illustrativo dei farmaci, che si manifesta, nella propria specificità, con una duplice natura: esso rappresenta un esempio classico di testualità divulgativa, ma al tempo stesso tende a conservare tratti tipici del linguaggio specialistico. Proprio in questa doppia matrice è da rintracciare una delle principali cause che hanno determinato l’insuccesso dell’obiettivo comunicativo di questo genere testuale e la conseguente nascita della parola “bugiardino”. Il primo capitolo fornisce le coordinate principali per avvicinarsi allo studio di questa fattispecie testuale; il secondo delinea i tratti dell’analisi linguistica, colta nei diversi livelli: testuale, morfo-sintattico e lessicale. Il terzo capitolo si concentra su alcuni aspetti definiti “anomali” nella scrittura dei foglietti illustrativi, che vanno dalle ripetizioni alle imprecisioni fino alle volute ambiguità. Il quarto, infine, presenta la recente tendenza a revisionare i “bugiardini” in vista di una loro maggiore accessibilità per l’utente profano. In questo senso, la semplificazione della scrittura dei foglietti illustrativi mostra di essere perfettamente aderente ai criteri che hanno portato alla semplificazione di altri linguaggi specialistici come, ad esempio, il linguaggio amministrativo.
La lingua del bugiardino. Il foglietto illustrativo tra linguaggio specialistico e linguaggio comune
Lucia di Pace
2019-01-01
Abstract
Il lavoro si prefigge di delineare i tratti linguistici del foglietto illustrativo dei farmaci, che si manifesta, nella propria specificità, con una duplice natura: esso rappresenta un esempio classico di testualità divulgativa, ma al tempo stesso tende a conservare tratti tipici del linguaggio specialistico. Proprio in questa doppia matrice è da rintracciare una delle principali cause che hanno determinato l’insuccesso dell’obiettivo comunicativo di questo genere testuale e la conseguente nascita della parola “bugiardino”. Il primo capitolo fornisce le coordinate principali per avvicinarsi allo studio di questa fattispecie testuale; il secondo delinea i tratti dell’analisi linguistica, colta nei diversi livelli: testuale, morfo-sintattico e lessicale. Il terzo capitolo si concentra su alcuni aspetti definiti “anomali” nella scrittura dei foglietti illustrativi, che vanno dalle ripetizioni alle imprecisioni fino alle volute ambiguità. Il quarto, infine, presenta la recente tendenza a revisionare i “bugiardini” in vista di una loro maggiore accessibilità per l’utente profano. In questo senso, la semplificazione della scrittura dei foglietti illustrativi mostra di essere perfettamente aderente ai criteri che hanno portato alla semplificazione di altri linguaggi specialistici come, ad esempio, il linguaggio amministrativo.File | Dimensione | Formato | |
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