A partire dalla poesia romena di Paul Celan, il presente articolo si interroga, dal punto di vista psicoanalitico, sul resto di cenere presente in Tangoul Morţii (1947). Questa cenere è un nome che si rifiuta di morire una volta per tutte, perché la malinconia amorosa del poema, conservandolo come resto di cenere, unisce segretamente il passato con il futuro, il non più con il non ancora, riaccendendo in direzione dell’Altro il desiderio rivoluzionario del soggetto tra la necessità del dire e l’impossibilità della parola.

Resto di cenere. All’ascolto della parola ferita di Paul Celan

giovanni rotiroti
2018-01-01

Abstract

A partire dalla poesia romena di Paul Celan, il presente articolo si interroga, dal punto di vista psicoanalitico, sul resto di cenere presente in Tangoul Morţii (1947). Questa cenere è un nome che si rifiuta di morire una volta per tutte, perché la malinconia amorosa del poema, conservandolo come resto di cenere, unisce segretamente il passato con il futuro, il non più con il non ancora, riaccendendo in direzione dell’Altro il desiderio rivoluzionario del soggetto tra la necessità del dire e l’impossibilità della parola.
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Rotiroti Annali 1-2018.pdf

accesso solo dalla rete interna

Descrizione: articolo
Tipologia: Documento in Post-print
Licenza: PUBBLICO - Pubblico con Copyright
Dimensione 319.33 kB
Formato Adobe PDF
319.33 kB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11574/190283
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
social impact