“Nostalgie coloniali? Clifford racconta Ishi” esamina la ‘svolta decoloniale’ nel percorso tracciato dall’antropologo James Clifford nel suo libro Returns: Becoming Indigenous in the Twenty-First Century (2013). Qui riflessioni sullo ‘spaesamento’ epistemologico e sull’impossibilità narrativa si confrontano con una figura cara alla disciplina antropologica ma anche a tanta letteratura europea ed eurocentrica: la figura del ‘nativo’, il selvaggio. Con Ishi, l’ultimo ‘selvaggio’ scoperto nel 1911 in un villaggio in California, emerge ancora una volta la questione centrale dell’antropologia: il ‘selvaggio’, che è l’oggetto Altro rispetto all’osservatore/ricercatore bianco ed europeo, è nativo del territorio sotto osservazione; non è altro rispetto ad esso.
“Nostalgie coloniali? Clifford racconta Ishi”
De Chiara Marina
2019-01-01
Abstract
“Nostalgie coloniali? Clifford racconta Ishi” esamina la ‘svolta decoloniale’ nel percorso tracciato dall’antropologo James Clifford nel suo libro Returns: Becoming Indigenous in the Twenty-First Century (2013). Qui riflessioni sullo ‘spaesamento’ epistemologico e sull’impossibilità narrativa si confrontano con una figura cara alla disciplina antropologica ma anche a tanta letteratura europea ed eurocentrica: la figura del ‘nativo’, il selvaggio. Con Ishi, l’ultimo ‘selvaggio’ scoperto nel 1911 in un villaggio in California, emerge ancora una volta la questione centrale dell’antropologia: il ‘selvaggio’, che è l’oggetto Altro rispetto all’osservatore/ricercatore bianco ed europeo, è nativo del territorio sotto osservazione; non è altro rispetto ad esso.File | Dimensione | Formato | |
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