Ripensare l’identità a partire dalla diversità di genere, di cultura, di scelte in prima persona ha avviato la ricerca di una nuova topografia dell’identità. Si sono attivate resistenze alla forza di attrazione di modelli costruiti sotto “il dominio maschile”. La scrittura ha offerto lo strumento più disponibile per aprire riflessione e narrazione alle infinite declinazioni della vita individuale. L’itinerario per riattivare la memoria di ogni vita al di là della subordinazione, dell’emarginazione. Scrivere è divenuto il gesto dell’“Altro”, donna, nero, omosessuale, emarginato, per uscire dai fantasmi dell’identità. Butler, Woolf, Morrison s’interrogano sulla possibilità che il bisogno di riconoscimento venga sottratto ai giochi di potere.

Paesaggi identitaria

R. Bonito Oliva
2018-01-01

Abstract

Ripensare l’identità a partire dalla diversità di genere, di cultura, di scelte in prima persona ha avviato la ricerca di una nuova topografia dell’identità. Si sono attivate resistenze alla forza di attrazione di modelli costruiti sotto “il dominio maschile”. La scrittura ha offerto lo strumento più disponibile per aprire riflessione e narrazione alle infinite declinazioni della vita individuale. L’itinerario per riattivare la memoria di ogni vita al di là della subordinazione, dell’emarginazione. Scrivere è divenuto il gesto dell’“Altro”, donna, nero, omosessuale, emarginato, per uscire dai fantasmi dell’identità. Butler, Woolf, Morrison s’interrogano sulla possibilità che il bisogno di riconoscimento venga sottratto ai giochi di potere.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11574/191162
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