Lo studio del cerimoniale di corte romano può avvalersi di un dossier documentario non ancora sfruttato. Esso è quello costituito da richieste, petizioni, di età imperiale conservate per larga misura (ma non solo) nei papiri. L’analisi di alcuni specifici aspetti del loro formulario - il riferimento ai piedi o alle “impronte” del sovrano - fornisce in effetti una serie di paralleli, sia sul piano della rappresentazione sia su quello della prassi, all’evoluzione del modo di omaggiare, salutare e richiedere benefici all’imperatore tra principato e tarda antichità. Il formulario dei documenti esaminati può considerarsi una trasposizione retorica di quanto avveniva concretamente (o quanto si pensava avvenisse) nel cerimoniale imperiale, mentre l’abitudine di collocare le richieste ai piedi delle statue conferma che tra l’immaginario e la prassi vi era un legame diretto e forte. The study of the Roman court ceremonial can rely on a group of evidence which has not yet been adequately exploited. This evidence consists of requests and petitions preserved mainly (but not only) in the Egyptian papyri. The analysis of certain specific aspects of their formulary - the reference to the sovereign’s feet or to his "footprints" - provides in fact a series of parallels, both on the plane of representation and on that of practice, to the evolution of rituals through which people addressed, petiotined and paid homage to the prince during the Roman empire. The formulary of such documents can be considered a rhetorical transposition of what happened concretely (or what was thought to happen) in the imperial ceremonial, while the habit of placing petitions at the foot of the statues confirms that between the imaginary and the practice there was a direct and strong link.
«Le orme dell’imperatore». La proscinesi tra immaginario retorico e pratiche cerimoniali
Ignazio Tantillo
2019-01-01
Abstract
Lo studio del cerimoniale di corte romano può avvalersi di un dossier documentario non ancora sfruttato. Esso è quello costituito da richieste, petizioni, di età imperiale conservate per larga misura (ma non solo) nei papiri. L’analisi di alcuni specifici aspetti del loro formulario - il riferimento ai piedi o alle “impronte” del sovrano - fornisce in effetti una serie di paralleli, sia sul piano della rappresentazione sia su quello della prassi, all’evoluzione del modo di omaggiare, salutare e richiedere benefici all’imperatore tra principato e tarda antichità. Il formulario dei documenti esaminati può considerarsi una trasposizione retorica di quanto avveniva concretamente (o quanto si pensava avvenisse) nel cerimoniale imperiale, mentre l’abitudine di collocare le richieste ai piedi delle statue conferma che tra l’immaginario e la prassi vi era un legame diretto e forte. The study of the Roman court ceremonial can rely on a group of evidence which has not yet been adequately exploited. This evidence consists of requests and petitions preserved mainly (but not only) in the Egyptian papyri. The analysis of certain specific aspects of their formulary - the reference to the sovereign’s feet or to his "footprints" - provides in fact a series of parallels, both on the plane of representation and on that of practice, to the evolution of rituals through which people addressed, petiotined and paid homage to the prince during the Roman empire. The formulary of such documents can be considered a rhetorical transposition of what happened concretely (or what was thought to happen) in the imperial ceremonial, while the habit of placing petitions at the foot of the statues confirms that between the imaginary and the practice there was a direct and strong link.File | Dimensione | Formato | |
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