Quest’articolo intende costruire un breve percorso analitico su due sentimenti che hanno caratterizzato profondamente la cultura dell’Occidente: la malinconia e la noia. A partire dalla critica starobinskiana, questo studio esamina alcune opere del pensatore romeno, Emil Cioran e del poeta portoghese Fernando Pessoa, i quali, mostrando le potenzialità di questi due sentimenti, passando attraverso la nostalgia, sono riusciti a riabilitarli e a capovolgere il loro significato, dal momento che queste due esperienze affettive erano viste inizialmente come delle malattie da debellare. Tramite la loro scrittura, il loro inchiostro, è possibile concepire una prospettiva del tutto nuova e feconda in grado di illuminare l’essere umano che, dopo Heidegger con il Dasein, viveva gettato nel mondo. Entrambi rivelano che la malinconia e la noia rappresentano il baratro da cui poter risalire e da cui poter cominciare a ricostruire il proprio mondo, poiché senza l’esperienza dell’abisso, difficilmente si può raggiungere la consapevolezza della futilità della propria esistenza.

Dalla malinconia alla noia. Un incontro tra Emil Cioran e Fernando Pessoa nell’“inchiostro” di Jean Starobinski

Irma Carannante
2019-01-01

Abstract

Quest’articolo intende costruire un breve percorso analitico su due sentimenti che hanno caratterizzato profondamente la cultura dell’Occidente: la malinconia e la noia. A partire dalla critica starobinskiana, questo studio esamina alcune opere del pensatore romeno, Emil Cioran e del poeta portoghese Fernando Pessoa, i quali, mostrando le potenzialità di questi due sentimenti, passando attraverso la nostalgia, sono riusciti a riabilitarli e a capovolgere il loro significato, dal momento che queste due esperienze affettive erano viste inizialmente come delle malattie da debellare. Tramite la loro scrittura, il loro inchiostro, è possibile concepire una prospettiva del tutto nuova e feconda in grado di illuminare l’essere umano che, dopo Heidegger con il Dasein, viveva gettato nel mondo. Entrambi rivelano che la malinconia e la noia rappresentano il baratro da cui poter risalire e da cui poter cominciare a ricostruire il proprio mondo, poiché senza l’esperienza dell’abisso, difficilmente si può raggiungere la consapevolezza della futilità della propria esistenza.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11574/194591
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