L’avvento di Obama alla Casa Bianca venne accompagnato da numerose aspettative in America Latina. Le sue dichiarazioni iniziali in merito alla necessità di un approccio finalmente multilaterale, finalizzato a riqualificare le relazioni tra i paesi del continente su basi nuove, paritarie e solidali, fecero pensare alla possibilità di una svolta nei rapporti interamericani. Del resto, durante la presidenza di George W. Bush, il peso di Washington nella vita delle nazioni latinoamericane era diminuito progressivamente ed il legame tra Stati Uniti e subcontinente aveva toccato livelli di incomunicabilità mai raggiunti in passato. Al nuovo presidente spettava l’arduo compito di invertire questa tendenza, recuperando lo “spazio perduto” da Washington nella regione. Tuttavia, al di là delle dichiarazioni e dei buoni propositi iniziali, l’amministrazione Obama avrebbe dimostrato, ben presto, di non possedere alcuna strategia specifica per l’America Latina. Gli Stati Uniti avrebbero continuato a mostrarsi sostanzialmente indifferenti nei confronti dei vicini meridionali, se non per le tematiche considerate urgenti per la loro sicurezza. La presidenza Obama si sarebbe caratterizzata anch’essa per una sorta di politica dell’emergenza, votata a risolvere le questioni che toccavano direttamente gli interessi statunitensi. Gli appelli alla cooperazione e i proclami in merito alla necessità di un approccio multilaterale ai problemi d’interesse comune, non solo non avrebbero avuto alcun riscontro pratico, ma, in più d’un occasione, sarebbero stati contraddetti da una politica unilaterale che avrebbe ricordato molto la linea d’azione seguita da Bush.
"L’America Latina: continuità e (pochi) cambiamenti"
Alessandro Guida
2017-01-01
Abstract
L’avvento di Obama alla Casa Bianca venne accompagnato da numerose aspettative in America Latina. Le sue dichiarazioni iniziali in merito alla necessità di un approccio finalmente multilaterale, finalizzato a riqualificare le relazioni tra i paesi del continente su basi nuove, paritarie e solidali, fecero pensare alla possibilità di una svolta nei rapporti interamericani. Del resto, durante la presidenza di George W. Bush, il peso di Washington nella vita delle nazioni latinoamericane era diminuito progressivamente ed il legame tra Stati Uniti e subcontinente aveva toccato livelli di incomunicabilità mai raggiunti in passato. Al nuovo presidente spettava l’arduo compito di invertire questa tendenza, recuperando lo “spazio perduto” da Washington nella regione. Tuttavia, al di là delle dichiarazioni e dei buoni propositi iniziali, l’amministrazione Obama avrebbe dimostrato, ben presto, di non possedere alcuna strategia specifica per l’America Latina. Gli Stati Uniti avrebbero continuato a mostrarsi sostanzialmente indifferenti nei confronti dei vicini meridionali, se non per le tematiche considerate urgenti per la loro sicurezza. La presidenza Obama si sarebbe caratterizzata anch’essa per una sorta di politica dell’emergenza, votata a risolvere le questioni che toccavano direttamente gli interessi statunitensi. Gli appelli alla cooperazione e i proclami in merito alla necessità di un approccio multilaterale ai problemi d’interesse comune, non solo non avrebbero avuto alcun riscontro pratico, ma, in più d’un occasione, sarebbero stati contraddetti da una politica unilaterale che avrebbe ricordato molto la linea d’azione seguita da Bush.File | Dimensione | Formato | |
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