Aborti spontanei, morti in utero e perinatali sono processi fisiologi- ci inscindibili dalla loro definizione culturale e storica. Questi eventi complessi sono vissuti in modi differenti a seconda delle conoscenze disponibili, del tipo di presa in carico di cui sono oggetto, così come della biografia e della storia familiare e riproduttiva di coloro che ne sono affetti. Le discipline sanitarie e le scienze sociali hanno descritto in maniere diverse le perdite in gravidanza. L’arte, con i propri linguaggi, ha catturato le emozioni vissute dalle coppie. Questo volume mette insieme queste diverse prospettive attraverso contributi che riflettono sulle perdite perinatali da un punto di vista storico, antropologico, medico, ostetrico, psicologico e statistico, rappresentando le esperienze di perdita anche attraverso la poesia e la fotografia. Raccogliere questi contributi non ha soltanto significato realizzare un “prodotto” editoriale, ma avviare un processo che si è sviluppato al confine tra discipline, linguaggi, sguardi, esperienze e sensibilità. Ci auguriamo che l’esito parziale che qui presentiamo possa continuare a crescere nelle esistenze di chi leggerà il volume.
Aborto spontaneo e procurato in una prospettiva storica (1880-1940)
Alessandra Gissi
2020-01-01
Abstract
Aborti spontanei, morti in utero e perinatali sono processi fisiologi- ci inscindibili dalla loro definizione culturale e storica. Questi eventi complessi sono vissuti in modi differenti a seconda delle conoscenze disponibili, del tipo di presa in carico di cui sono oggetto, così come della biografia e della storia familiare e riproduttiva di coloro che ne sono affetti. Le discipline sanitarie e le scienze sociali hanno descritto in maniere diverse le perdite in gravidanza. L’arte, con i propri linguaggi, ha catturato le emozioni vissute dalle coppie. Questo volume mette insieme queste diverse prospettive attraverso contributi che riflettono sulle perdite perinatali da un punto di vista storico, antropologico, medico, ostetrico, psicologico e statistico, rappresentando le esperienze di perdita anche attraverso la poesia e la fotografia. Raccogliere questi contributi non ha soltanto significato realizzare un “prodotto” editoriale, ma avviare un processo che si è sviluppato al confine tra discipline, linguaggi, sguardi, esperienze e sensibilità. Ci auguriamo che l’esito parziale che qui presentiamo possa continuare a crescere nelle esistenze di chi leggerà il volume.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.