Migrare è sempre stata una sfida: oggi, più che mai. Bene lo sanno le comunità di partenza che chiamano i giovani e i meno giovani migranti dei villaggi dell’Africa Occidentale aventuriers et exodants. Avventura ed esodo che assumono, nell’attuale panorama delle migrazioni, un significato più netto di prova, di rito di passaggio, ma anche di destino poco governabile. Ne rendono conto in questo volume da un lato i saggi sulla migrazione da lavoro femminile a Niamey, i mutamenti nelle rotte migratorie, le migrazioni forzate di ritorno dall’Algeria, i rimpatri (in)volontari e le politiche di contrasto alla migrazione irregolare - frutto di una ricerca sul campo realizzata nell’ambito del progetto di cooperazione internazionale “Focal points sindacali per le migrazioni presso l’Ustn” promosso da Cgil, Cgil Emilia-Romagna e Nexus Emilia-Romagna, in collaborazione con il sindacato nigerino Ustn e la Rete sindacale migrazioni mediterranee e subsahariane (Rsmms) – dall’altro le testimonianze della società civile e del mondo del lavoro africani. Tra queste pagine si troveranno racconti di persone che sono taglieggiate alle frontiere, che vengono respinte, che sono sfruttate, che pur di continuare il loro viaggio migratorio cambiano strada e si insinuano nelle pieghe del grande deserto che tutto inghiotte. Molte decisioni sono state prese per arrivare a questa situazione di violazione di piccoli e grandi diritti umani. Decisioni prese lontano dai villaggi di origine degli exodants, ma avallate dai governanti locali. Decisioni che incidono sulla vita degli uomini e delle donne che si incontrano nei luoghi di questa ricerca. Uomini e donne che non hanno i permessi per partire, per restare, per lavorare. Uomini e donne ai quali non è permesso di scegliere un viaggio sicuro e una destinazione accogliente. È un deserto senza approdo ciò che molto spesso li attende. È una metropoli inospitale il luogo dove cercano di portare avanti la loro vita o dove si riposano in attesa di riprendere la strada. Il cammino si fa all’andare, ma gli uomini e le donne avventurieri della migrazione, spesso lo fanno a ritroso, come in un eterno gioco dell’oca desertico senza oasi.

"Il Niger e la sfida delle migrazioni internazionali. Una ricerca sul campo su mobilità umana, sindacato e società civile"

Amato F.
2020-01-01

Abstract

Migrare è sempre stata una sfida: oggi, più che mai. Bene lo sanno le comunità di partenza che chiamano i giovani e i meno giovani migranti dei villaggi dell’Africa Occidentale aventuriers et exodants. Avventura ed esodo che assumono, nell’attuale panorama delle migrazioni, un significato più netto di prova, di rito di passaggio, ma anche di destino poco governabile. Ne rendono conto in questo volume da un lato i saggi sulla migrazione da lavoro femminile a Niamey, i mutamenti nelle rotte migratorie, le migrazioni forzate di ritorno dall’Algeria, i rimpatri (in)volontari e le politiche di contrasto alla migrazione irregolare - frutto di una ricerca sul campo realizzata nell’ambito del progetto di cooperazione internazionale “Focal points sindacali per le migrazioni presso l’Ustn” promosso da Cgil, Cgil Emilia-Romagna e Nexus Emilia-Romagna, in collaborazione con il sindacato nigerino Ustn e la Rete sindacale migrazioni mediterranee e subsahariane (Rsmms) – dall’altro le testimonianze della società civile e del mondo del lavoro africani. Tra queste pagine si troveranno racconti di persone che sono taglieggiate alle frontiere, che vengono respinte, che sono sfruttate, che pur di continuare il loro viaggio migratorio cambiano strada e si insinuano nelle pieghe del grande deserto che tutto inghiotte. Molte decisioni sono state prese per arrivare a questa situazione di violazione di piccoli e grandi diritti umani. Decisioni prese lontano dai villaggi di origine degli exodants, ma avallate dai governanti locali. Decisioni che incidono sulla vita degli uomini e delle donne che si incontrano nei luoghi di questa ricerca. Uomini e donne che non hanno i permessi per partire, per restare, per lavorare. Uomini e donne ai quali non è permesso di scegliere un viaggio sicuro e una destinazione accogliente. È un deserto senza approdo ciò che molto spesso li attende. È una metropoli inospitale il luogo dove cercano di portare avanti la loro vita o dove si riposano in attesa di riprendere la strada. Il cammino si fa all’andare, ma gli uomini e le donne avventurieri della migrazione, spesso lo fanno a ritroso, come in un eterno gioco dell’oca desertico senza oasi.
2020
9788897992448
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11574/195105
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