Nell'arco della sua riflessione Hegel individua la possibilità di una «nuova metafisica» o «scienza prima» nel pensiero della circolarità tra storico e logico. La situazione culturale del tempo riflette untempo di scissione a cui si accompagna il bisogno di assoluto. La terapia è affidata al pensiero come prassi interpretativa del presente, utilizzando la critica come pharmakon. Il limite della cultura del soggettivo produce negli uomini un distacco melanconico dal proprio tempo, lasciando inesplorata la traccia di gestazione di un nuovo mondo. Ritornare alla metafisica antica a partire dal Moderno mette in gioco la traduzione del logico nello speculativo. Il passaggio dal dinamismo e dalla ricchezza della realtà all'ideale, dal finito all'infinito, dal logos all'idea non scioglie i nodi di resistenza della realtà, le complessità del soggettivo. Il circolo si curva nella spirale che rinvia lo storico al logico e mette alla prova il logico attraverso lo storico. Non è irrilevante lo scarto prodotto dalla moderna consapevolezza della libertà soggettiva. A Hegel e alla filosofia non rimane che accettare il procedere inarrestabile, immanente al finito, riconoscendo che la «filosofia» si alimenta dal filosofare, che la teoria muove dalla prassi e che al filosofo è assegnata l'ora del «finire del giorno».

Il circolo soggettivo-oggettivo. Dal limite della cultura del soggettivo alla filosofia dello spirito: il presupposto della libertà soggettiva del regno dello spirito.

R. Bonito Oliva
2021-01-01

Abstract

Nell'arco della sua riflessione Hegel individua la possibilità di una «nuova metafisica» o «scienza prima» nel pensiero della circolarità tra storico e logico. La situazione culturale del tempo riflette untempo di scissione a cui si accompagna il bisogno di assoluto. La terapia è affidata al pensiero come prassi interpretativa del presente, utilizzando la critica come pharmakon. Il limite della cultura del soggettivo produce negli uomini un distacco melanconico dal proprio tempo, lasciando inesplorata la traccia di gestazione di un nuovo mondo. Ritornare alla metafisica antica a partire dal Moderno mette in gioco la traduzione del logico nello speculativo. Il passaggio dal dinamismo e dalla ricchezza della realtà all'ideale, dal finito all'infinito, dal logos all'idea non scioglie i nodi di resistenza della realtà, le complessità del soggettivo. Il circolo si curva nella spirale che rinvia lo storico al logico e mette alla prova il logico attraverso lo storico. Non è irrilevante lo scarto prodotto dalla moderna consapevolezza della libertà soggettiva. A Hegel e alla filosofia non rimane che accettare il procedere inarrestabile, immanente al finito, riconoscendo che la «filosofia» si alimenta dal filosofare, che la teoria muove dalla prassi e che al filosofo è assegnata l'ora del «finire del giorno».
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11574/195354
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