Disamina sul grande cartografo Benedetto Marzolla (1801-1858) il quale, assieme a Carlo Afàn de Rivera, rappresentò quanto di meglio a livello intellettuale e tecnico il Regno delle Due Sicilie produsse nell’ultimo periodo di vita, prima dell’Unità d’Italia. Questi importanti e concreti intellettuali smentiscono una parte della propaganda sabaudo-risorgimentale su Napoli e il Mezzogiorno, abitato, secondo tali luoghi comuni offensivi, solo da ignoranti, incapaci, corrotti e infingardi. Si riprende il tema della Carta dei Prodotti alimentari, opera significativa per la ricostruzione non solo delle produzioni alimentari sia di terra che di mare, ma anche dei paesaggi agrari e dei commerci. Viene presentata la Carta dei Dazi del Regno (1830) altro lavoro precedente di Marzolla e di Valentino, sinora mai commentata o resa nota agli studiosi. La carta non è citata nei pur accurati elenchi della produzione di Marzolla, redatti nell’ambito degli studi sul Reale Officio Topografico di Napoli (ROT), specie nell’Ottocento o all’inizio del Novecento. La “modernità” di Marzolla si evidenzia non tanto nei paragoni spesso antistorici con i prodotti attuali di eccellenza, quanto nelle analogie con le originali concezioni cartografiche di Brunet, Ferras e altri della Maison de la Géographie. Purtroppo la geografia italiana ha poco praticato questi filoni di studio.
La prego di voler gradire una mia Carta dei prodotti alimentari…
eleonora guadagno
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2021-01-01
Abstract
Disamina sul grande cartografo Benedetto Marzolla (1801-1858) il quale, assieme a Carlo Afàn de Rivera, rappresentò quanto di meglio a livello intellettuale e tecnico il Regno delle Due Sicilie produsse nell’ultimo periodo di vita, prima dell’Unità d’Italia. Questi importanti e concreti intellettuali smentiscono una parte della propaganda sabaudo-risorgimentale su Napoli e il Mezzogiorno, abitato, secondo tali luoghi comuni offensivi, solo da ignoranti, incapaci, corrotti e infingardi. Si riprende il tema della Carta dei Prodotti alimentari, opera significativa per la ricostruzione non solo delle produzioni alimentari sia di terra che di mare, ma anche dei paesaggi agrari e dei commerci. Viene presentata la Carta dei Dazi del Regno (1830) altro lavoro precedente di Marzolla e di Valentino, sinora mai commentata o resa nota agli studiosi. La carta non è citata nei pur accurati elenchi della produzione di Marzolla, redatti nell’ambito degli studi sul Reale Officio Topografico di Napoli (ROT), specie nell’Ottocento o all’inizio del Novecento. La “modernità” di Marzolla si evidenzia non tanto nei paragoni spesso antistorici con i prodotti attuali di eccellenza, quanto nelle analogie con le originali concezioni cartografiche di Brunet, Ferras e altri della Maison de la Géographie. Purtroppo la geografia italiana ha poco praticato questi filoni di studio.File | Dimensione | Formato | |
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