Il Camion bulgaro, l’ultimo romanzo scritto da Dumitru Ţepeneag è un libro di lettura ed è un esercizio di scrittura – una scrittura in perpetua fuga che si accompagna a un’esperienza di specchialità fatta di paradossi sia formali che concettuali – e rappresenta un’esemplare dimostrazione della sua arte. Un testo che è più di un semplice «romanzo»: si tratta di uno scavo fino alle profondità più estreme, fino a toccare l’«abisso» delle parole dove Eros e Thanatos si fronteggiano tenebrosamente. È l’espressione del mistero stesso, tra il silenzio e la scoperta di qualche forma di verità, della giustificazione di una vita in un continuo transito tra l’enigma conoscitivo delle origini e la terra promessa dell’avvenire. In questa perdita di luogo, che è inconscia e interrogante, c’è tutta la posta in gioco del Camion bulgaro di Ţepeneag cioè l’esistenza stessa della letteratura, da leggersi e da scriversi, nella sua costruzione interminabile tra la vita e la morte, tra il passato e l’avvenire, tra la deriva dell’abbandono e il desiderio di dimora, tra la soglia dell’indicibile e quella dell’irraffigurabile.

Il camion bulgaro

rotiroti giovanni
2021-01-01

Abstract

Il Camion bulgaro, l’ultimo romanzo scritto da Dumitru Ţepeneag è un libro di lettura ed è un esercizio di scrittura – una scrittura in perpetua fuga che si accompagna a un’esperienza di specchialità fatta di paradossi sia formali che concettuali – e rappresenta un’esemplare dimostrazione della sua arte. Un testo che è più di un semplice «romanzo»: si tratta di uno scavo fino alle profondità più estreme, fino a toccare l’«abisso» delle parole dove Eros e Thanatos si fronteggiano tenebrosamente. È l’espressione del mistero stesso, tra il silenzio e la scoperta di qualche forma di verità, della giustificazione di una vita in un continuo transito tra l’enigma conoscitivo delle origini e la terra promessa dell’avvenire. In questa perdita di luogo, che è inconscia e interrogante, c’è tutta la posta in gioco del Camion bulgaro di Ţepeneag cioè l’esistenza stessa della letteratura, da leggersi e da scriversi, nella sua costruzione interminabile tra la vita e la morte, tra il passato e l’avvenire, tra la deriva dell’abbandono e il desiderio di dimora, tra la soglia dell’indicibile e quella dell’irraffigurabile.
2021
978-88-32062-17-5
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11574/201405
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