La figura di Amleto e la maschera di Totò. Sulla base della relazione dicotomica tra questi due elementi, la loro commistione e il loro ribaltamento scenico e semantico, Leo de Berardinis realizza nel 1990 una delle sue opere più organiche e compiute: Totò, principe di Danimarca, un lavoro figlio non soltanto della frequentazione, come si suol dire, di “lungo corso” intrattenuta dall’attore e regista tanto con il personaggio shakespeariano, quanto con Antonio de Curtis, ma frutto di un ripensamento costante e diversi attraversamenti teatrali, nonché riedizioni dello stesso lavoro prodotto nel ’90.

De Curtis e il suo doppio: Totò, principe di Danimarca di Leo de Berardinis

Salvatore Margiotta
Investigation
2021-01-01

Abstract

La figura di Amleto e la maschera di Totò. Sulla base della relazione dicotomica tra questi due elementi, la loro commistione e il loro ribaltamento scenico e semantico, Leo de Berardinis realizza nel 1990 una delle sue opere più organiche e compiute: Totò, principe di Danimarca, un lavoro figlio non soltanto della frequentazione, come si suol dire, di “lungo corso” intrattenuta dall’attore e regista tanto con il personaggio shakespeariano, quanto con Antonio de Curtis, ma frutto di un ripensamento costante e diversi attraversamenti teatrali, nonché riedizioni dello stesso lavoro prodotto nel ’90.
2021
978-88-7937-758-4
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11574/203769
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