The discoveries that have been made in recent years by the SAIA, have revealed that Hephaestia was continuously inhabited from the Bronze and Iron Ages until the end of the Archaic period. Between the end of the eighth and the end of the sixth century BC, the site is distinguished by a peculiar culture which will suffer a drastic interruption following the Athenian conquest of the island, which took place by Miltiades around 500 BC. The urban landscape is characterized by a settlement structured by ‘family plots’, in which the tribal groups lived with a highly hierarchical social organization that also transpires in the burial ground. The urban architecture is dominated by ‘prestige residences’, including the ruler dwelling of the acropolis, or anaktoron, inhabited by a kind of tyrannos or basileus with priestly prerogatives. These buildings are residential complexes with multifunctional characteristics: initially connected with production areas, then reveal a strong interference with the spaces intended for religious practices and the exercise of certain political functions. The distribution, multiplicity and specificity of the spaces of collective life that emerge from the end of the sixth century BC are the result of the processes of social transformation that take place over a period of about two centuries in the site, and reflect a sociopolitical reality organized in urban or protourban forms, paralleling trends under way in Greece and the Aegean at the time.

Le scoperte che sono state effettuate negli ultimi anni dalla SAIA hanno rivelato che Efestia fu abitata ininterrottamente dall’età del Bronzo e del Ferro fino all’età arcaica. Tra la fine dell’VIII e la fine del VI sec. a.C., il sito è caratterizzato da una cultura peculiare che subirà una drastica interruzione in seguito alla conquista ateniese dell’isola, avvenuta ad opera di Milziade intorno al 500 a.C. Il paesaggio urbano di epoca arcaica è contraddistinto da un abitato strutturato per nuclei ‘familiari’, o gruppi tribali, con un’organizzazione sociale fortemente gerarchizzata che traspare anche nel sepolcreto. L’architettura urbana è dominata dalle ‘residenze di prestigio’ tra cui spicca l’anaktoron dell’acropoli, appannaggio di un tyrannos/basileus con prerogative sacerdotali. Questi complessi residenziali sono connessi a spazi con caratteristiche polifunzionali: in un primo tempo connessi con aree produttive, rivelano poi una forte interferenza con gli spazi destinati a pratiche di tipo religioso ed all’esercizio di talune funzioni politiche. La distribuzione, la molteplicità e la specificità degli spazi della vita collettiva alla fine del VI sec. costituiscono l’esito di processi di trasformazione che si determinano nell’arco di circa due secoli, e riflettono una realtà sociopolitica che può essere interpretata alla luce dei fenomeni di strutturazione di tipo urbano o protourbano che si osservano, nella stessa epoca, in contesti del mondo greco.

Efestia sull’isola di Lemnos: forme insediative e struttura sociale in epoca arcaica

Laura Ficuciello
2022-01-01

Abstract

The discoveries that have been made in recent years by the SAIA, have revealed that Hephaestia was continuously inhabited from the Bronze and Iron Ages until the end of the Archaic period. Between the end of the eighth and the end of the sixth century BC, the site is distinguished by a peculiar culture which will suffer a drastic interruption following the Athenian conquest of the island, which took place by Miltiades around 500 BC. The urban landscape is characterized by a settlement structured by ‘family plots’, in which the tribal groups lived with a highly hierarchical social organization that also transpires in the burial ground. The urban architecture is dominated by ‘prestige residences’, including the ruler dwelling of the acropolis, or anaktoron, inhabited by a kind of tyrannos or basileus with priestly prerogatives. These buildings are residential complexes with multifunctional characteristics: initially connected with production areas, then reveal a strong interference with the spaces intended for religious practices and the exercise of certain political functions. The distribution, multiplicity and specificity of the spaces of collective life that emerge from the end of the sixth century BC are the result of the processes of social transformation that take place over a period of about two centuries in the site, and reflect a sociopolitical reality organized in urban or protourban forms, paralleling trends under way in Greece and the Aegean at the time.
2022
9788854912755
Le scoperte che sono state effettuate negli ultimi anni dalla SAIA hanno rivelato che Efestia fu abitata ininterrottamente dall’età del Bronzo e del Ferro fino all’età arcaica. Tra la fine dell’VIII e la fine del VI sec. a.C., il sito è caratterizzato da una cultura peculiare che subirà una drastica interruzione in seguito alla conquista ateniese dell’isola, avvenuta ad opera di Milziade intorno al 500 a.C. Il paesaggio urbano di epoca arcaica è contraddistinto da un abitato strutturato per nuclei ‘familiari’, o gruppi tribali, con un’organizzazione sociale fortemente gerarchizzata che traspare anche nel sepolcreto. L’architettura urbana è dominata dalle ‘residenze di prestigio’ tra cui spicca l’anaktoron dell’acropoli, appannaggio di un tyrannos/basileus con prerogative sacerdotali. Questi complessi residenziali sono connessi a spazi con caratteristiche polifunzionali: in un primo tempo connessi con aree produttive, rivelano poi una forte interferenza con gli spazi destinati a pratiche di tipo religioso ed all’esercizio di talune funzioni politiche. La distribuzione, la molteplicità e la specificità degli spazi della vita collettiva alla fine del VI sec. costituiscono l’esito di processi di trasformazione che si determinano nell’arco di circa due secoli, e riflettono una realtà sociopolitica che può essere interpretata alla luce dei fenomeni di strutturazione di tipo urbano o protourbano che si osservano, nella stessa epoca, in contesti del mondo greco.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11574/207197
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