This paper proposes the analysis of a particular case of dubbed speech. Specifically, it aims to observe how the process of spontaneous acquisition of a second language by an adult learner was represented in the Italian dubbed version of a Spielberg movie, The Terminal. Each utterance produced by the main character in the movie script was orthographically transcribed and formally analysed, making an attempt to trace the developmental stages of his interlanguage. Two morphosyntactic structures were considered in particular: the expression of verbal temporality/aspectuality/modality and the realization of gender and number agreement. Data demonstrate a partial attempt to realistically reproduce the Italian acquisition sequences, with differentiated outcomes depending on the structure observed. Unlike the original English version of the movie, the Italian adaptation of The Terminal fails in reproducing in a scientifically rigorous way such a delicate and demanding process as language learning in adulthood. Thus, it does not contribute to the deconstruction of widespread stereotypes related to linguistic behaviours of immigrant learners of L2 Italian.

Questo lavoro propone l’analisi di un caso particolare di parlato filmico doppiato. Nello specifico, intende osservare in che modo il processo di apprendimento spontaneo di una lingua seconda da parte di un adulto sia stato rappresentato nel doppiaggio in lingua italiana del film The Terminal, diretto da S. Spielberg. Attraverso un’analisi formale delle trascrizioni di tutti i turni di parola del protagonista, si è tentato di rintracciare gli stadi di sviluppo della sua interlingua, con particolare riferimento all’espressione della temporalità/aspettualità/modalità verbale e alla struttura dell’accordo di genere e numero. I dati raccolti dimostrano un parziale tentativo di riprodurre in maniera realistica le sequenze di apprendimento, con esiti differenziati a seconda della struttura morfosintattica osservata. A differenza di quanto accade nella versione originale del film in lingua inglese, la resa italiana di The Terminal sembra non riuscire a rendere in maniera scientificamente rigorosa un processo tanto delicato e impegnativo come l’apprendimento linguistico in età adulta, non favorendo quindi la decostruzione di diffuse visioni stereotipate dei comportamenti linguistici di apprendenti immigrati adulti di italiano L2.

L’apprendimento linguistico al cinema: l'italiano L2 nel doppiaggio di “The Terminal”

Marta Maffia
;
Vittoria Boccia
2022-01-01

Abstract

This paper proposes the analysis of a particular case of dubbed speech. Specifically, it aims to observe how the process of spontaneous acquisition of a second language by an adult learner was represented in the Italian dubbed version of a Spielberg movie, The Terminal. Each utterance produced by the main character in the movie script was orthographically transcribed and formally analysed, making an attempt to trace the developmental stages of his interlanguage. Two morphosyntactic structures were considered in particular: the expression of verbal temporality/aspectuality/modality and the realization of gender and number agreement. Data demonstrate a partial attempt to realistically reproduce the Italian acquisition sequences, with differentiated outcomes depending on the structure observed. Unlike the original English version of the movie, the Italian adaptation of The Terminal fails in reproducing in a scientifically rigorous way such a delicate and demanding process as language learning in adulthood. Thus, it does not contribute to the deconstruction of widespread stereotypes related to linguistic behaviours of immigrant learners of L2 Italian.
2022
Questo lavoro propone l’analisi di un caso particolare di parlato filmico doppiato. Nello specifico, intende osservare in che modo il processo di apprendimento spontaneo di una lingua seconda da parte di un adulto sia stato rappresentato nel doppiaggio in lingua italiana del film The Terminal, diretto da S. Spielberg. Attraverso un’analisi formale delle trascrizioni di tutti i turni di parola del protagonista, si è tentato di rintracciare gli stadi di sviluppo della sua interlingua, con particolare riferimento all’espressione della temporalità/aspettualità/modalità verbale e alla struttura dell’accordo di genere e numero. I dati raccolti dimostrano un parziale tentativo di riprodurre in maniera realistica le sequenze di apprendimento, con esiti differenziati a seconda della struttura morfosintattica osservata. A differenza di quanto accade nella versione originale del film in lingua inglese, la resa italiana di The Terminal sembra non riuscire a rendere in maniera scientificamente rigorosa un processo tanto delicato e impegnativo come l’apprendimento linguistico in età adulta, non favorendo quindi la decostruzione di diffuse visioni stereotipate dei comportamenti linguistici di apprendenti immigrati adulti di italiano L2.
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