La mobilitazione legittimista italiana nell’età delle rivoluzioni ha riscosso interesse crescente negli ultimi decenni. Inserendosi in tale cornice, le mie ricerche vorrebbero soffermarsi sugli scritti inediti di Giovanni Battista Vecchione, provando a colmare il vuoto conoscitivo che caratterizza invece lo studio del fronte legittimista italiano durante la Restaurazione. L'indagine intende soffermarsi su due campi d’intervento considerati complementari dal magistrato napoletano al fine di riconquistare il consenso della popolazione meridionale dopo la fine del decennio francese e il reinsediarsi a Napoli della dinastia dei Borbone: la polizia e la religione. L’analisi mira a far emergere le specificità della prospettiva di Vecchione nella mentalità e nel pensiero legittimista, lasciandone in particolare affiorare tre aspetti: 1) il rapporto problematico con l’Antico Regime, del quale vengono favorevolmente accolti gli aspetti a suo avviso compatibili con le esigenze mutate della società della Restaurazione; 2) il rapporto con la tradizione del giurisdizionalismo napoletano, del quale Vecchione dà un’interpretazione originale, anche in questo caso parzialmente orientata dal nuovo contesto storico; 3) il problema del «consenso», esploso con la Grande Rivoluzione e da quel momento trasversale alle forze politiche.
L'esperienza napoleonica nei circuiti del primo legittimismo borbonico. Polizia e politiche ecclesiastiche negli scritti inediti di Giovanni Battista Vecchione
Viviana Mellone
2023-01-01
Abstract
La mobilitazione legittimista italiana nell’età delle rivoluzioni ha riscosso interesse crescente negli ultimi decenni. Inserendosi in tale cornice, le mie ricerche vorrebbero soffermarsi sugli scritti inediti di Giovanni Battista Vecchione, provando a colmare il vuoto conoscitivo che caratterizza invece lo studio del fronte legittimista italiano durante la Restaurazione. L'indagine intende soffermarsi su due campi d’intervento considerati complementari dal magistrato napoletano al fine di riconquistare il consenso della popolazione meridionale dopo la fine del decennio francese e il reinsediarsi a Napoli della dinastia dei Borbone: la polizia e la religione. L’analisi mira a far emergere le specificità della prospettiva di Vecchione nella mentalità e nel pensiero legittimista, lasciandone in particolare affiorare tre aspetti: 1) il rapporto problematico con l’Antico Regime, del quale vengono favorevolmente accolti gli aspetti a suo avviso compatibili con le esigenze mutate della società della Restaurazione; 2) il rapporto con la tradizione del giurisdizionalismo napoletano, del quale Vecchione dà un’interpretazione originale, anche in questo caso parzialmente orientata dal nuovo contesto storico; 3) il problema del «consenso», esploso con la Grande Rivoluzione e da quel momento trasversale alle forze politiche.File | Dimensione | Formato | |
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