All’inizio di aprile di due anni fa un Ecce Homo apparso in una casa d’aste tra le più note di Madrid con l’improbabile attribuzione a un pittore della cerchia di Ribera, e il valore di partenza di 1500 euro, è divenuto improvvisamente virale. Esso è stato infatti quasi unanimemente attribuito a Caravaggio, un fatto assolutamente inedito nella storia critica del pittore, su cui raramente gli studi hanno trovato un accordo, quantomeno negli ultimi quarant’anni. Questa pubblicazione raccoglie i contributi di quattro tra i più autorevoli specialisti di Merisi e di pittura barocca, riuniti per offrire agli studiosi un punto di partenza imprescindibile per la comprensione di questo nuovo, fondamentale tassello di conoscenza per l’opera di Caravaggio. Alla luce delle preziose indagini diagnostiche di Claudio Falcucci e degli esiti del restauro curato da Andrea Cipriani e dal suo team, Maria Cristina Terzaghi, Gianni Papi, Giuseppe Porzio e Keith Christiansen affrontano la lettura del dipinto muovendosi lungo traiettorie diverse: ci si sofferma sulle circostanze del ritrovamento, viene ripercorsa l’illustre provenienza spagnola, si sviscerano gli aspetti stilistici, tecnici e iconografici dell’opera, ma anche la sua fortuna critica e l’eredità lasciata dal maestro a Napoli. Seguendo percorsi e logiche differenti, i quattro saggi offrono al lettore una pluralità di interpretazioni che costituisce il vero valore aggiunto della pubblicazione. Pur giungendo a proposte di datazione leggermente diverse all’interno dei cinque avventurosi anni che trascorrono tra l’ultimo periodo romano e la morte del Maestro a Napoli, tutti gli studiosi coinvolti condividono la stessa appassionata certezza: l’Ecce Homo è un capolavoro di Caravaggio e, in quanto tale, ha ancora molto da raccontarci sul suo autore.

Caravaggio in Naples and the Madrid Ecce Homo

porzio
2023-01-01

Abstract

All’inizio di aprile di due anni fa un Ecce Homo apparso in una casa d’aste tra le più note di Madrid con l’improbabile attribuzione a un pittore della cerchia di Ribera, e il valore di partenza di 1500 euro, è divenuto improvvisamente virale. Esso è stato infatti quasi unanimemente attribuito a Caravaggio, un fatto assolutamente inedito nella storia critica del pittore, su cui raramente gli studi hanno trovato un accordo, quantomeno negli ultimi quarant’anni. Questa pubblicazione raccoglie i contributi di quattro tra i più autorevoli specialisti di Merisi e di pittura barocca, riuniti per offrire agli studiosi un punto di partenza imprescindibile per la comprensione di questo nuovo, fondamentale tassello di conoscenza per l’opera di Caravaggio. Alla luce delle preziose indagini diagnostiche di Claudio Falcucci e degli esiti del restauro curato da Andrea Cipriani e dal suo team, Maria Cristina Terzaghi, Gianni Papi, Giuseppe Porzio e Keith Christiansen affrontano la lettura del dipinto muovendosi lungo traiettorie diverse: ci si sofferma sulle circostanze del ritrovamento, viene ripercorsa l’illustre provenienza spagnola, si sviscerano gli aspetti stilistici, tecnici e iconografici dell’opera, ma anche la sua fortuna critica e l’eredità lasciata dal maestro a Napoli. Seguendo percorsi e logiche differenti, i quattro saggi offrono al lettore una pluralità di interpretazioni che costituisce il vero valore aggiunto della pubblicazione. Pur giungendo a proposte di datazione leggermente diverse all’interno dei cinque avventurosi anni che trascorrono tra l’ultimo periodo romano e la morte del Maestro a Napoli, tutti gli studiosi coinvolti condividono la stessa appassionata certezza: l’Ecce Homo è un capolavoro di Caravaggio e, in quanto tale, ha ancora molto da raccontarci sul suo autore.
2023
9791254631515
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11574/217460
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