Lo stato di diritto democratico collega, per definizione, le preferenze dei cittadini con la garanzia e il controllo degli esiti costituzionalmente radicati. Questa concezione generale sembra tuttavia subire un crescente stress con il moltiplicarsi delle crisi che innescano una varietà di regimi di emergenza che talora sembrano aggirare le normali procedure legislative e sfidare gli studiosi che, dal canto loro, troppo spesso appaino disposti a considerare le eccezioni come ineludibili, difficili se non impossibili da spiegare nell’ambito dello stato di diritto. In questo quadro, il presente contributo tenta allora di fornire un metodo e una tassonomia per esplorare questi fenomeni: invece di partire da “ineludibili necessità naturali”, si ritiene che le emergenze esistano giuridicamente solo nella misura in cui lo stesso ordinamento giuridico organizza una varietà di processi legislativi, spostando le competenze e autorizzando organi diversi dal normale legislatore parlamentare a emanare norme di portata generale in tempi ridotti con tutela limitata dei diritti fondamentali. Tali modalità di formazione del diritto possono quindi essere analizzate come istanze della gerarchia delle norme sia sotto il rapporto di produzione che sotto il calcolo dei difetti, se quelle forme-norma alternative possono essere suscettibili di qualche una qualche forma di controllo e revisione. Questo scritto vuole fornire perciò un quadro concettualmente e relativamente ampio del processo legislativo di emergenza, nonché delle sue vulnerabilità all'interno di una serie di ordinamenti giuridici che vanno dai paesi europei al Sudafrica

L’emergenza nello stato di diritto democratico. Una prima tassonomia della distribuzione delle competenze secondo il modo di produzione

Emma Imparato
2023-01-01

Abstract

Lo stato di diritto democratico collega, per definizione, le preferenze dei cittadini con la garanzia e il controllo degli esiti costituzionalmente radicati. Questa concezione generale sembra tuttavia subire un crescente stress con il moltiplicarsi delle crisi che innescano una varietà di regimi di emergenza che talora sembrano aggirare le normali procedure legislative e sfidare gli studiosi che, dal canto loro, troppo spesso appaino disposti a considerare le eccezioni come ineludibili, difficili se non impossibili da spiegare nell’ambito dello stato di diritto. In questo quadro, il presente contributo tenta allora di fornire un metodo e una tassonomia per esplorare questi fenomeni: invece di partire da “ineludibili necessità naturali”, si ritiene che le emergenze esistano giuridicamente solo nella misura in cui lo stesso ordinamento giuridico organizza una varietà di processi legislativi, spostando le competenze e autorizzando organi diversi dal normale legislatore parlamentare a emanare norme di portata generale in tempi ridotti con tutela limitata dei diritti fondamentali. Tali modalità di formazione del diritto possono quindi essere analizzate come istanze della gerarchia delle norme sia sotto il rapporto di produzione che sotto il calcolo dei difetti, se quelle forme-norma alternative possono essere suscettibili di qualche una qualche forma di controllo e revisione. Questo scritto vuole fornire perciò un quadro concettualmente e relativamente ampio del processo legislativo di emergenza, nonché delle sue vulnerabilità all'interno di una serie di ordinamenti giuridici che vanno dai paesi europei al Sudafrica
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11574/221222
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