Il materiale scheletrico umano proveniente dagli scavi del teatro di Amiternum è stato affidato per lo studio al Servizio di Bioarcheologia del Museo delle Civiltà (MIC). Dagli scavi del 2007 provengono i resti relativi a sei sepolture singole e una doppia (Tomba 5). Gli scavi del 2013, che hanno interessato la platea C, hanno portato alla luce tre tombe, di cui una quadrupla (T. 1 con una deposizione primaria in connessione e almeno due riduzioni), una tripla (T. 2 con una deposizione primaria in connessione e due riduzioni) e una doppia (T. 3). Per quest’ultimo gruppo di tombe le analisi antropologiche hanno permesso di stabilire il numero minimo degli inumati e attribuire gli elementi ossei e dentari ai singoli individui, che, soprattutto nel caso delle riduzioni, si presentavano fortemente frammisti. Allo scopo si è proceduto valutando la coerenza morfologica e la correlazione delle indicazioni di sesso ed età alla morte delle porzioni scheletriche. L’insieme del campione (scavi 2007 e 2013) è stato analizzato per i seguenti aspetti: (a) numero minimo degli individui per tomba; (b) consistenza dei loro resti scheletrici; (c) determinazione del sesso e dell’età alla morte; (d) stima delle stature individuali; (e) rilevamento di indicatori ossei e dentari delle condizioni di salute degli individui. Tali evidenze concorrono a definire il profilo biologico degli individui, fornendo dati utili alla ricostruzione dei “gesti funerari” di questo particolare nucleo di sepolture.
Analisi antropologiche degli inumati di Amiternum (SCAVI 2007 E 2013).
SPERDUTI Alessandra;CAPASSO Giusy;
2022-01-01
Abstract
Il materiale scheletrico umano proveniente dagli scavi del teatro di Amiternum è stato affidato per lo studio al Servizio di Bioarcheologia del Museo delle Civiltà (MIC). Dagli scavi del 2007 provengono i resti relativi a sei sepolture singole e una doppia (Tomba 5). Gli scavi del 2013, che hanno interessato la platea C, hanno portato alla luce tre tombe, di cui una quadrupla (T. 1 con una deposizione primaria in connessione e almeno due riduzioni), una tripla (T. 2 con una deposizione primaria in connessione e due riduzioni) e una doppia (T. 3). Per quest’ultimo gruppo di tombe le analisi antropologiche hanno permesso di stabilire il numero minimo degli inumati e attribuire gli elementi ossei e dentari ai singoli individui, che, soprattutto nel caso delle riduzioni, si presentavano fortemente frammisti. Allo scopo si è proceduto valutando la coerenza morfologica e la correlazione delle indicazioni di sesso ed età alla morte delle porzioni scheletriche. L’insieme del campione (scavi 2007 e 2013) è stato analizzato per i seguenti aspetti: (a) numero minimo degli individui per tomba; (b) consistenza dei loro resti scheletrici; (c) determinazione del sesso e dell’età alla morte; (d) stima delle stature individuali; (e) rilevamento di indicatori ossei e dentari delle condizioni di salute degli individui. Tali evidenze concorrono a definire il profilo biologico degli individui, fornendo dati utili alla ricostruzione dei “gesti funerari” di questo particolare nucleo di sepolture.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.