Questo capitolo si propone di analizzare il ruolo della CEE/UE all’interno delle dinamiche del processo di pace mediorientale degli anni Novanta, dalla guerra del Golfo (1990 - 1991) fino al vertice di Camp David (luglio 2000), che segnò in qualche modo il tramonto delle speranze accese dagli accordi di Oslo a inizio decennio. In particolare, il contributo ruota intorno a tre questioni fondamentali. La prima, è relativa all’impatto che le tradizionali fragilità dell’actorness internazionale dell’UE giocarono nel determinare il ruolo sostanzialmente periferico dell’UE di fronte agli sviluppi dello scenario mediorientale nel corso degli anni Novanta. La seconda, riguarda le conseguenze che le scelte di politica mediorientale assunte dalla CEE nel corso della crisi degli anni Settanta, comportarono nell’infruttuoso tentativo europeo di ritagliarsi un ruolo di attore esterno rilevante nel processo di pace. La terza, in coerenza con l’impostazione del volume, si riferisce al tentativo di indagare le motivazioni per cui le «crisi esterne» maturate nel vicinato mediterraneo e mediorientale dell’UE all’inizio degli anni Novanta rappresentarono, più che una finestra di opportunità, un elemento di criticità per le ambizioni internazionali dell’UE.

More a payer than a player? Prove (fallite) di politica estera europea: l’UE e il processo di pace in Medio Oriente (1990-2000)

FERRARA ROBERTA;WULZER PAOLO
2023-01-01

Abstract

Questo capitolo si propone di analizzare il ruolo della CEE/UE all’interno delle dinamiche del processo di pace mediorientale degli anni Novanta, dalla guerra del Golfo (1990 - 1991) fino al vertice di Camp David (luglio 2000), che segnò in qualche modo il tramonto delle speranze accese dagli accordi di Oslo a inizio decennio. In particolare, il contributo ruota intorno a tre questioni fondamentali. La prima, è relativa all’impatto che le tradizionali fragilità dell’actorness internazionale dell’UE giocarono nel determinare il ruolo sostanzialmente periferico dell’UE di fronte agli sviluppi dello scenario mediorientale nel corso degli anni Novanta. La seconda, riguarda le conseguenze che le scelte di politica mediorientale assunte dalla CEE nel corso della crisi degli anni Settanta, comportarono nell’infruttuoso tentativo europeo di ritagliarsi un ruolo di attore esterno rilevante nel processo di pace. La terza, in coerenza con l’impostazione del volume, si riferisce al tentativo di indagare le motivazioni per cui le «crisi esterne» maturate nel vicinato mediterraneo e mediorientale dell’UE all’inizio degli anni Novanta rappresentarono, più che una finestra di opportunità, un elemento di criticità per le ambizioni internazionali dell’UE.
2023
978-88-15-29668-9
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