Facendo riferimento, tra gli altri, al contributo di Noel Castree Changing the Anthropo( s)cene: geographers, global environmental change and the politics of knowledge (2015) e in linea con il focus della Giornata, la sessione tematica dal titolo “Cambiamenti climatici e rischi socio-ambientali: per una nuova ecologia politica” ha avuto come obiettivo quello di portare alla luce casi di studio e analisi relativi alla percezione, interpretazione e rappresentazione dei processi politici e culturali legati al degrado ambientale, alla transizione energetica e ai cambiamenti meteoclimatici, a diverse scale di osservazione. In effetti, se i campi semantici che collegano concetti quali cambiamento climatico e rischio rispondono a delle pratiche performative che riproducono una “deresponsabilizzazione” collettiva, è evidente quanto le narrative pubbliche, la fiction (Mengozzi, 2019), la ricerca scientifica e i dibattiti pubblici – spesso contraddittori e retorici – inerenti a temi mainstream quali “antropocene”, “resilienza”, “adattamento”, “sostenibilità”, “transizione energetica” e “vulnerabilità socio-ambientale” siano divenuti parte del gergo comune, dissimulando così il loro portato politico (Bankoff, 2001; Lahsen e Ribot, 2022). Al contempo, però, sembrerebbe che le agende politiche si concentrino sempre di più su azioni di mitigazione e adattamento dagli obiettivi ambiziosi, ma altrettanto criticabili, poiché altamente tecnocentrici (Acott e McGibbon, 2007); si assiste ancora una volta ad un’esternalizzazione delle soluzioni che non prendono in considerazione, però, un radicale cambiamento del paradigma produttivo frutto di pratiche di dominio, potere e sfruttamento (Moore, 2016).
Cambiamenti climatici e rischi socio‐ambientali: per una nuova ecologia politica. Introduzione
eleonora guadagno;
2023-01-01
Abstract
Facendo riferimento, tra gli altri, al contributo di Noel Castree Changing the Anthropo( s)cene: geographers, global environmental change and the politics of knowledge (2015) e in linea con il focus della Giornata, la sessione tematica dal titolo “Cambiamenti climatici e rischi socio-ambientali: per una nuova ecologia politica” ha avuto come obiettivo quello di portare alla luce casi di studio e analisi relativi alla percezione, interpretazione e rappresentazione dei processi politici e culturali legati al degrado ambientale, alla transizione energetica e ai cambiamenti meteoclimatici, a diverse scale di osservazione. In effetti, se i campi semantici che collegano concetti quali cambiamento climatico e rischio rispondono a delle pratiche performative che riproducono una “deresponsabilizzazione” collettiva, è evidente quanto le narrative pubbliche, la fiction (Mengozzi, 2019), la ricerca scientifica e i dibattiti pubblici – spesso contraddittori e retorici – inerenti a temi mainstream quali “antropocene”, “resilienza”, “adattamento”, “sostenibilità”, “transizione energetica” e “vulnerabilità socio-ambientale” siano divenuti parte del gergo comune, dissimulando così il loro portato politico (Bankoff, 2001; Lahsen e Ribot, 2022). Al contempo, però, sembrerebbe che le agende politiche si concentrino sempre di più su azioni di mitigazione e adattamento dagli obiettivi ambiziosi, ma altrettanto criticabili, poiché altamente tecnocentrici (Acott e McGibbon, 2007); si assiste ancora una volta ad un’esternalizzazione delle soluzioni che non prendono in considerazione, però, un radicale cambiamento del paradigma produttivo frutto di pratiche di dominio, potere e sfruttamento (Moore, 2016).File | Dimensione | Formato | |
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